Nel corso del 2024, l’inflazione cala al 3% e sono ridotti, inoltre, anche i tassi di interesse bancari: lo scenario nel dettagli.
Nel 2024, si registrano due dati positivi nel panorama economico: un calo dell’inflazione al 3% e una importante riduzione dei tassi di interesse bancari. Tali dati, dunque, si collegano ad una fase di stabilizzazione dei mercati e di stimolo all’espansione economica. Le banche centrali, in particolare la FED e la BCE, hanno annunciato le riduzioni dei tassi: la prima prevede di attuare questa mossa a partire da giugno 2024, mentre la BCE deve ancora chiarire le modalità di esecuzione.
L’inflazione legata a lockdown e guerra tra Russia e Ucraina
L’aumento dei tassi di interesse – negli anni precedenti – è stato una risposta diretta all’escalation dell’inflazione, che – nel 2022 – ha toccato il picco del 10% a causa di fattori critici come le interruzioni delle catene di approvvigionamento dovute al lockdown e le ripercussioni politiche ed economiche, scaturite dal conflitto tra Russia e Ucraina sull’energia e sui prezzi delle materie prime.
Tali eventi hanno portato all’insorgere di una spirale inflazionistica, che ha spinto le banche centrali a intervenire per arginare l’inflazione e preservare la stabilità economica.
Le banche centrali hanno adottato una politica di inasprimento monetario, innalzando i tassi di interesse per contrastare l’inflazione e mirando a riportarla a un livello gestibile del 2%, considerato ideale per una crescita economica sostenibile.
Questo intervento ha avuto ripercussioni sul costo del denaro per le banche nazionali, che – a loro volta — hanno dovuto adeguare i tassi applicati ad imprese e a privati.
I tassi di interesse bancari ridotti nel 2024
Gli elevati tassi di interesse hanno frenato il ricorso al credito da parte delle aziende e degli individui, influenzando – negativamente – gli investimenti e i consumi.
Tuttavia, la diminuzione della domanda ha portato a un effetto deflattivo, contribuendo, di conseguenza, ad una progressiva riduzione dell’inflazione, che si è stabilizzata al 3% nel 2024, con prospettive positive per l’economia nazionale.
L’attenuazione dell’inflazione e il calo dei tassi di interesse hanno come risvolto diretto quello di rilanciare gli investimenti e i consumi.
La situazione favorevole dei mutui, che si basano su tassi fissi e variabili che diventano sempre più vantaggiosi e le stime dell’ISTAT che prevedono un incremento dell’occupazione dello 0,8% nel 2024, in parallelo alla crescita del PIL, delineano un orizzonte economico positivo.
Inoltre, il progressivo dispiegamento degli investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza contribuirà ulteriormente a sostenere la crescita economica.