Si è riscontrato un declino consistente delle app per incontri: il dating online non affascina più l’utenza come un tempo. Ecco i motivi.
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un cambiamento significativo nel panorama delle app per incontri. Queste piattaforme, un tempo molto popolari, stanno vivendo – di recente – un momento di decrescita. Si è riscontrata, dunque, una diminuzione degli iscritti, che riflettono, in sostanza, una potenziale inversione di tendenza rispetto al boom degli ultimi dieci anni. App come Tinder, Hinge e Bumble, quest’ultima conosciuta per il suo approccio all’empowerment femminile e considerata un’alternativa a Tinder, hanno rivoluzionato il modo di cercare l’amore, anche se oggi devono fare i conti con i cambiamenti in atto.
App di incontri verso il declino: le motivazioni
Le piattaforme di dating online hanno introdotto un approccio quasi giocoso alle relazioni, trasformando il primo incontro in uno sterile gesto di swipe. Sembra che gli utenti, negli ultimi tempi, inizino a mostrare segni di stanchezza verso questa modalità di interazione volta alla ricerca di un partner.
Le app per incontri, essendo – in fondo – delle aziende con obiettivi di fatturato, risentono fortemente di una diminuzione nel mercato di utenti single.
Un esempio lampante è il Gruppo Match, proprietario di Tinder, Hinge, OkCupid e Match.com, che ha recentemente illustrato risultati economici al di sotto delle aspettative: ciò, di conseguenza, ha influenzato, negativamente, anche il proprio valore in borsa.
Tinder, un caso di studio
Tinder, in particolare, con i suoi 55 miliardi di match, ha sempre goduto di una fama ambigua. È stata la prima app di incontri a guadagnare popolarità in Italia. Nel nostro Paese è stata utilizzata sia per incontri casuali, definiti hook up, sia per la ricerca di relazioni più impegnative.
La diminuzione del bacino d’utenza, però, potrebbe indicare un cambiamento nell’atteggiamento degli utenti: una minore ricerca di incontri casuali e un’insoddisfazione verso la piattaforma, quale mezzo per trovare un partner stabile.
Il futuro dell’amore: torniamo offline?
La crisi di queste app è ulteriormente evidenziata dalla recente decisione di Whitney Wolfe Herd di lasciare la direzione di Bumble.
Secondo quanto riportato dal Washington Post, gli iscritti alle app per incontri esprimono una crescente insoddisfazione, arrivando a percepire l’uso di queste piattaforme quasi come un “lavoro part-time“. La gestione della propria presenza online richiede un impegno costante e un’analisi approfondita di sé stessi, dalle foto da caricare alle biografie da scrivere.
Inoltre, la pandemia ha influenzato significativamente il comportamento degli utenti. Dopo anni di lockdown e isolamento, molti stanno riscoprendo il valore delle connessioni umane autentiche, abbandonando l’approccio squisitamente digitale per le interazioni dirette e dal vivo.
Un altro aspetto problematico delle app per incontri è l’eccesso di scelta, che può risultare paralizzante per alcuni utenti.
Questo fenomeno, già osservato dal filosofo Søren Kierkegaard nel XIX secolo, si manifesta con una sensazione di insoddisfazione, sia negli utenti che trovano pochi match, sia in quelli che si trovano di fronte a un eccesso di opzioni da vagliare.