Secondo la Finanza del Futuro, gran parte delle aziende italiane opterà per il cloud, al fine di monitorare le proprie finanze.
Dopo la pandemia di Coronavirus e lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, le aziende hanno percepito diversi cambiamenti sul piano economico-sociale, tanto da optare per la finanza in cloud. Sempre più realtà si adeguano a questo metodo di gestione, secondo quanto emerge dalla ricerca Finanza del Futuro.
Finanze in cloud: il nuovo percorso delle aziende italiane
Con i cambiamenti in atto, a partire dall’emergenza sanitaria, fino al conflitto tra Ucraina e Russia, emerge sempre più l’esigenza di tenere sotto controllo le proprie finanze in modo pratico e semplice, non trascurando alcun dettaglio. È la tendenza che si sta sviluppando tra le aziende italiane: secondo quanto afferma la ricerca Finanza del Futuro, il 66% delle aziende del nostro paese gestirà le proprie finanze in cloud entro il 2023.
In questo modo, si ottiene una migliore gestione del rischio, affidandosi a sistemi tecnologici avanzati e a servizi erogati mediante la rete. È quello che emerge dalla ricerca Finanza del Futuro portata avanti da Andaf e Workday e presentata nel corso del Workday Elevate.
Come spiega Federico Francini, country manager Workday per l’Italia, “dobbiamo entrare nell’ottica che i cfo oggi hanno un nuovo ruolo strategico contraddistinto da leadership e da una forte collaborazione con i direttori Hr e Cio: per questo hanno bisogno di nuovi strumenti digitali, veloci e in grado di fornire in real time report e insight su come si sta evolvendo il business aziendale”.
I dati emersi dalla ricerca
La citata ricerca ha fatto emergere che solamente il 35% degli intervistati utilizza analisi avanzate in ambiti specifici come il forecasting, il budgeting e la pianificazione. E ciò è spiegato dal fatto che esistono limiti su questo punto di vista.
Fabrizio Ceriotti, presidente Andaf Lombardia, afferma, in tal senso che “la principale barriera all’utilizzo dell’analisi avanzata dei dati è una cultura aziendale incentrata sull’esperienza acquisita e sui dati storici piuttosto che sul processo decisionale basato sul procedimento analitico“.