Il Garante della privacy ha introdotto il Codice di condotta per gli operatori e accreditato l’Organismo di monitoraggio per la piena efficacia del regolamento.
A poco o nulla è valso il Registro delle opposizioni: il Garante della privacy ha introdotto nuove regole contro i call center molesti. Le società di telemarketing sono tenute a rispettare il Codice di condotta per evitare di importunare i consumatori con telefonate aggressive e insistenti. Da oggi è attivo un Organismo di monitoraggio che si occuperà di rilevare la piena efficacia del regolamento.
Call center, nuove regole al via: ecco quali
In base alle nuove norme, gli operatori e i partner commerciali devono adottare misure specifiche per garantire la correttezza e la legittimità dei dati trattati lungo tutta la filiera del telemarketing. Le regole principali da rispettare sono quattro. Innanzitutto, i call center devono raccogliere sempre il consenso per ogni singola finalità, dal marketing alla profilazione.
In secondo luogo, sono tenuti a informare in maniera accurata e precisa le persone contattate sull’uso dei loro dati. Ancora, devono assicurare il pieno esercizio dei diritti di opposizione al trattamento, rettifica o aggiornamento dei dati. Infine, sono chiamati ad effettuare valutazioni del loro impatto in caso svolgano trattamenti automatizzati.
Le agenzie di telemarketing hanno l’obbligo di iscriversi al Registro degli operatori di comunicazione e di garantire la trasparenza dei contratti conclusi telefonicamente. Non solo: devono permettere ai clienti di essere richiamati e, sopratutto, non possono modificare i numeri da cui chiamano.
L’Organismo di monitoraggio è stato proposto da associazioni di committenti, call center, teleseller, list provider e associazioni dei consumatori. L’Autorità l’ha approvato ritenendolo in possesso dei requisisti previsti dal regolamento europeo, “tra i quali un adeguato livello di competenza, indipendenza e imparzialità per lo svolgimento dei compiti di controllo sull’applicazione del Codice da parte degli aderenti”.
Critiche alle nuove regole sui call center
I call center abusivi e quelli che stipulano contratti senza aver ricevuto il consenso al trattamento dei dati subiscono una penale o la mancata corresponsione della provvigione. Regole severe, ma inutili secondo l’Unione nazionale consumatori. “I codici di condotta – spiega il presidente Massimiliano Dona – sono superflui per i call center che già rispettano le regole, mentre non servono a niente per chi le viola sistematicamente, fa telefonate moleste e aggressive e cerca di stipulare servizi non richiesti contando sull’impunità”.
Dona definisce l’Odm “una foglia di fico inutile”. “Per questo urge una modifica della legge – aggiunge l’avvocato – che preveda indennizzi automatici per i consumatori tormentati al telefono nonostante siano iscritti al Registro delle opposizioni, che tale pratica commerciale sia considerata anche scorretta, sanzionabile dall’Antitrust, così da raddoppiare i controlli e le sanzioni. Infine si deve tornare al sistema dell’opt-in in vigore fino al 2009, prima che il legislatore facesse la pessima pensata di peggiorare la situazione, dando il via all’attuale giungla”.