Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha dato il via alle procedure per far assegnare alla rotta degli antichi pellegrini il prezioso status di patrimonio mondiale dell’umanità.
La Via Francigena si candida ufficialmente a diventare patrimonio Unesco. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha consegnato al Ministero della Cultura una valutazione preliminare al più corposo dossier di candidatura che propone di trasformare il tratto italiano della rotta degli antichi pellegrini in patrimonio mondiale dell’umanità. Il preliminary assessment arriva in seguito al protocollo d’intesa sottoscritto dal Mic con Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio.
Via Francigena patrimonio Unesco: la candidatura
Dopo aver acquisito il documento preliminare, il Ministero ha inviato una nota in merito alla Cniu, la Commissione Nazionale Italiana Unesco. La Toscana occupa il ruolo di capofila e coordinatore di progetto: la Francigena conta 15 stazioni e coinvolge oltre 40 comuni della regione. La Fondazione Sistema Toscana si occuperà di cura la gestione operativa e finanziaria dell’operazione e il monitoraggio delle attività.
“La Toscana conferma il suo ruolo centrale nella valorizzazione della Via Francigena, una delle più importanti vie storiche d’Europa, punto di riferimento per il turismo lento e sostenibile – ha dichiarato Giani –. Fin dal mio incarico in Consiglio regionale, come Regione ci siamo sempre impegnati per la tutela e la promozione di questo straordinario itinerario affermandoci come una delle regioni italiane più attive nella valorizzazione della Via Francigena, un messaggio straordinario, un filo che unisce territori, culture e comunità”.

“La candidatura della Via Francigena va esattamente nella direzione di supportare le attività di promozione del patrimonio culturale, scientifico e paesaggistico della Toscana – ha aggiunto Francesco Palumbo, il direttore di Fst – ed è una grande occasione per avviare una vasta operazione di valorizzazione della sua bellezza diffusa nei territori attraversati dal percorso che potranno ancor di più godere di un marchio riconosciuto a livello mondiale”.
Sulle 79 tappe necessarie per il viaggio, testimoniate per la prima volta nel 990 da Sigerico di Canterbury tornando da Roma all’Inghilterra dopo aver ricevuto da papa Giovanni XV l’invesistura vescovile, il tratto centrale si snoda attorno a Siena e le colline del Chianti. Il cammino, da percorrere in maniera lenta, passa da Castiglione d’Orcia, San Gimignano, Monteriggioni, Monteroni d’Arbia, San Quirico e Radicofani, attraversando borghi, fortezze medioevali, ulivi e sorgenti termali.
Come funziona l’iter della candidatura
La Toscana e la sua fondazione lavoreranno in tandem per la candidatura con l’Associazione europea delle Vie Francigene come supporter tecnico. L’Aevf promuove l’intero patrimonio legato al percorso lungo i suoi 3200 chilometri attraverso Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia. L’Associazione e la Fondazione Sistema Toscana coordinano anche il comitato tecnico scientifico che comprende una squadra di esperti internazionali, tra cui anche cartografi e architetti.
Per il progetto di candidatura alla lista del patrimonio Unesco, il Ministero della Cultura ha approvato nel 2022 uno stanziamento di 1,1 milioni di euro. Il fondo è finalizzato alla costruzione del dossier affidato alla Toscana. In caso di approvazione della Commissione nazionale, l’Italia esporrà la valutazione preliminare all’Unesco entro il 15 settembre. La presentazione della candidatura ufficiale è quindi attesa per il 2026.
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ultimo aggiornamento: 11 Giugno 2025 10:00