Con l’approssimarsi dell’anno nuovo, il settore immobiliare e i contribuenti italiani si preparano a un’importante evoluzione normativa riguardante i bonus casa e le agevolazioni fiscali correlate. La Legge di Bilancio 2026, ancora in fase di approvazione parlamentare, presenta conferme e novità rilevanti che definiranno il futuro degli incentivi dedicati agli interventi sugli immobili. Tra proroghe, cancellazioni e nuovi meccanismi di supporto, il quadro normativo si conferma complesso ma strategico per la riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale.
Proroghe e modifiche ai principali bonus edilizi nel 2026
La bozza della Legge di Bilancio 2026 mantiene sostanzialmente inalterato il sistema di detrazioni fiscali già in vigore nel 2025, con una proroga significativa per i bonus più utilizzati. In particolare, il meccanismo delle detrazioni IRPEF continuerà a prevedere un “doppio binario delle aliquote”: il 50% di detrazione sarà applicato agli interventi sull’abitazione principale, mentre per gli immobili diversi dalla prima casa resterà il 36%. Questa scelta, confermata anche dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, rinvia al 2027 l’ipotesi di riduzione generalizzata che era stata ventilata in precedenza.
Anche l’Ecobonus sarà prorogato mantenendo le stesse aliquote e condizioni, permettendo di sostenere le spese per lavori di efficientamento energetico come la sostituzione degli impianti di climatizzazione, l’installazione di infissi performanti e l’isolamento termico dell’involucro edilizio. La continuità normativa in questo ambito è fondamentale per favorire la programmazione degli interventi da parte di privati e imprese, evitando incertezze e modifiche penalizzanti all’ultimo momento.

Accanto a questi, è confermata la proroga anche per il bonus mobili ed elettrodomestici, che consente una detrazione del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici destinati ad arredare gli immobili oggetto di ristrutturazioni, con un tetto massimo di spesa previsto dalla normativa.
In parallelo, tuttavia, alcune agevolazioni consolidate nel passato saranno eliminate. È il caso del bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che garantiva una detrazione del 75% per interventi su ascensori, scale e rampe: dal 2026 non sarà più possibile fruire di questo incentivo, salvo eventuali modifiche in sede parlamentare che sono tuttora in discussione.
Un capitolo di particolare rilievo nella manovra riguarda il Superbonus 110%, che per il 2026 viene confermato solo per gli immobili danneggiati dagli eventi sismici del 2016 nelle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. La proroga si applica esclusivamente agli interventi per i quali la richiesta di accesso al beneficio sia stata presentata entro il 30 marzo 2024. Inoltre, si prevede l’introduzione di contributi diretti per i soggetti che non hanno capienza fiscale sufficiente a utilizzare le detrazioni, con un’estensione possibile alle aree colpite da terremoti dal 2009 per cui è stato riconosciuto lo stato di emergenza.
Questa misura rappresenta una risposta mirata alle necessità di ricostruzione e messa in sicurezza delle zone più colpite, mantenendo però un approccio selettivo che limita l’applicazione del Superbonus in un contesto più generale.
Per far fronte all’aumento dei costi dei materiali da costruzione, la Legge di Bilancio 2026 introduce un nuovo meccanismo di revisione automatica dei prezzi per oltre 13.000 cantieri pubblici. Tale meccanismo, che agirà anche in deroga alle clausole contrattuali, prevede adeguamenti differenziati in base alla data di presentazione delle offerte, con un contributo del 90% per contratti fino al 31 dicembre 2021 e dell’80% per quelli stipulati tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023. Lo stanziamento previsto per questa misura supera il miliardo di euro, destinato a garantire la prosecuzione e la chiusura delle opere.
Parallelamente, è rifinanziato il fondo per la “Nuova Sabatini”, strumento che agevola l’accesso al credito per l’acquisto di beni strumentali da parte delle imprese, e prolungata la validità della Transizione 5.0 con iperammortamenti fino al 2028, con particolare attenzione agli investimenti green e innovativi.
Dal punto di vista fiscale, la Legge di Bilancio 2026 introduce modifiche anche sul fronte delle locazioni brevi, con l’innalzamento della cedolare secca al 26% per le seconde case locate tramite intermediari o piattaforme digitali, misura adottata per contrastare l’aumento degli affitti turistici che incidono sulla disponibilità di alloggi a lungo termine.
Inoltre, per i lavoratori autonomi con partita IVA in regime forfettario è confermata la proroga dell’innalzamento della soglia di reddito da lavoro dipendente, mentre vengono introdotte nuove limitazioni alla compensazione dei crediti d’imposta, con l’obiettivo di ridurre possibili abusi e migliorare la gestione fiscale.