Carenza di semiconduttori: come influisce sull’industria automobilistica e raccomandazioni

Carenza di semiconduttori: come influisce sull’industria automobilistica e raccomandazioni

L’industria automobilistica negli ultimi anni si è trovata a fronteggiare una nuova sfida, a causa della carenza globale dei componenti elettronici, come chip e semiconduttori, che hanno paralizzato le catene di montaggio in tutto il mondo.

A queste problematiche legate alla mancanza di componenti, si sono aggiunte l’impossibilità di produrre nuovi materiali plastici ed imballaggi, oltre che i prezzi elevati per le materie prime.

L’aumento del prezzo delle materie prime come acciaio e metalli, materiali polimerici o prodotti chimici è soltanto una delle difficoltà che il settore automotive deve fronteggiare. Alcuni materiali hanno subito rincari fino al 500% ed al momento sono paragonabili a veri e propri beni di lusso, che fanno schizzare il costo delle automobili alle stelle.

Il costo dell’alluminio è aumentato del 15%, il ferro fino al 114% ed il rame, utilizzato per tutte le connessioni elettriche ed i motori, ha visto rincari fino al 65%. Anche gli imballaggi di cartone o legno hanno subito rincari, rendendo tutto il processo logistico più dispendioso.

La componente software/hardware sostiene il 90% dell’innovazione nelle automobili e la crisi dei chip è solo un avvertimento di ciò che deve aspettarsi per il futuro l’industria automobilistica. Giusto per essere chiari, sistemi fondamentali dei nostri veicoli come l’impianto frenante, o di raffreddamento del motore (impianto frenante spiegato qui), controllo di trazione TCS e tutto ciò che richiede componenti elettroniche, senza chip sono inutilizzabili.

L’aumento del prezzo del petrolio ha pesato anche su tutte le materie plastiche, oltre che sui costi energetici e logistici. Le flotte marittime si sono moltiplicate fino a 5 volte, ferme a pochi km dalle coste, mentre è sempre più difficile trovare cointaner disponibili per il trasporto.

L’aumento dei prezzi delle materie prime è tutto dovuto alla reattività delle economie statunitense e cinese. Questi due paesi acquistano a prezzi più alti per garantire la loro produzione.

Aumentano i tempi di consegna

Siemens ha da poco riportato l’aumento dei tempi di spedizione e consegna per oltre 40 prodottii. Le battute d’arresto sono dovute a un “aumento della domanda inaspettatamente elevato e prolungato” per una gamma di prodotti Siemens Digital Industries, rallentato dai cosiddetti colli di bottiglia sull’approvvigionamento di alcune componenti elettronici.

Il problema è stato vissuto in misura maggiore o minore praticamente da tutti i brand che approvvigionano settore automobilistico, fornendo sensori, controlli di movimento, sensori pneumatici ed altri prodotti altamente tecnologici.

Questi ritardi stanno facendo allarmare i produttori di macchine che, prima ancora di ordinare nuove componenti, custodiscono gelosamente uno stock per le loro macchine, aumentando l’acquisto di nuovi materiali per evitare guasti: questo a sua volta fa crescere la domanda e i produttori hanno più difficoltà a installare i loro componenti .

La maggior parte degli esperti asserisce che il 2023 sarà l’anno della svolta per poter sbloccare questo problema che sta tenendo l’industria automobilistica con le mani legate. Si pensa che, superato lo scoglio del primo trimestre, il mercato potrà tornare lentamente alla normalità, riportando i prezzi ed i tempi d’attesa su livelli accettabili.

Raccomandazioni

Pianificare in anticipo: I principali distributori possono garantire la fornitura solo se dispongono di scorte disponibili. Per questo consigliamo di predisporre anticipatamente previsioni realistiche per il fabbisogno di prodotto, considerando date di consegna che potrebbero arrivare in media fino a secondo semestre del 2023.

Considerare prodotti equivalenti: in assenza di capacità produttiva, è probabile che componenti con poco fatturato a livello mondiale vengano dichiarate come articoli fuori produzione. Ecco perché deve esserci la possibilità di utilizzare prodotti equivalenti.

Inoltre, è importante per l’industria automobilistica adottare una maggiore flessibilità nella gestione della supply chain, includendo la diversificazione dei fornitori e l’identificazione di nuove fonti di approvvigionamento. Le aziende dovrebbero anche considerare la riduzione del numero di componenti elettronici nei loro prodotti e la semplificazione dei processi di produzione, in modo da ridurre la dipendenza da una singola tecnologia o da un singolo fornitore.

Infine, l’industria automobilistica dovrebbe collaborare con i produttori di semiconduttori per sviluppare soluzioni a lungo termine per la gestione della domanda e dell’offerta di componenti elettronici. Ciò potrebbe includere l’investimento in capacità di produzione aggiuntive, la collaborazione con altri settori per condividere la capacità di produzione esistente e lo sviluppo di tecnologie alternative per ridurre la dipendenza dai chip. In questo modo, l’industria automobilistica può continuare a innovare e prosperare nonostante la sfida della carenza di semiconduttori.