L’Italia si contraddistingue ancora una volta rispetto ad altre nazioni europee per il suo essere virtuosa nel raggiungere gli obiettivi prefissati.
In questo caso parliamo della riduzione di utilizzo di gas, specialmente quello proveniente dalla Russia. Il Piano nazionale elaborato nel 2022 da Mario Draghi, infatti, puntava ad una riduzione dei consumi di gas naturale di circa 8,2 miliardi di metri cubi. Il risultato raggiunto è andato ben oltre le aspettative, dato che si parla del 20% in più rispetto alle stime prefissate. Considerando la media europea poco sotto il 18%, si può dire che il nostro Paese abbia lavorato davvero molto bene da questo punto di vista.
Gas in Italia: risparmiati 10 miliardi di metri cubi
Il risultato, come si diceva, è andato al di là di ogni più rosea previsione. In soli 8 mesi, infatti, il Belpaese è riuscito a mettere in cascina oltre 10 miliardi di metri cubi di gas metano. Parliamo, più nello specifico, del periodo di tempo trascorso tra agosto 2022 e marzo 2023. I dati sono stati riportati dopo i calcoli realizzati da ENEA e dimostrano anche un secondo aspetto rilevante: andando a vedere il paragone con i numeri relativi ai 5 anni precedenti, i consumi italiani si sono ridotti ulteriormente di quasi il 18%. L’Italia, quindi si conferma anche qui al di sopra della media Europea e Statunitense, per quanto nel caso degli USA il piano d’azione prevede un risparmio che non vada oltre il 15%.
Ovviamente, tutto questo comporta dei vantaggi non indifferenti per il nostro Paese e non solo a livello statale. Oltre alla minor dipendenza dai più grandi Paesi fornitori di gas metano, come la Russia, e la possibilità di avere delle scorte importanti per il prossimo inverno, da utilizzare con parsimonia e in caso di emergenza, c’è il vantaggio relativo al costo del gas, che si sta abbassando ulteriormente. Questo comporta, di conseguenza, un freno alla corsa dei prezzi delle bollette, che, non a caso, si stanno attestando su livelli molto più accettabili negli ultimi mesi, rispetto a quanto visto tra fine 2022 e inizio 2023.
Riduzione del gas: i numeri degli altri stati europei
Se l’Italia è stata la più brava da questo punto di vista, ci sono altri stati europei che hanno fatto molto bene, seppur leggermente meno di noi. Parliamo, ad esempio, della Germania, che è stata l’unica, insieme allo Stivale, ad aver attuato misure preventive e obbligatorie di risparmio di energia derivante dal gas metano in tutti i settori: dal pubblico al privato, passando per le imprese. Bene anche Francia, Spagna e Portogallo, le quali hanno messo in atto, alla pari di Italia e Germania, le più forti politiche nazionali ed economiche per far sì di dare un taglio alla domanda di combustibile fossile.
Negli ultimi mesi si sono aggiunti a questo gruppo anche Cipro, Lituania, Olanda e Polonia, mentre rimangono indietro Lussemburgo, Malta, Bulgaria, Lituania, Estonia, Romania e, stranamente, i Paesi scandinavi, solitamente molto attenti alla questione green e del risparmio energetico. Andando nel dettaglio, Bulgaria, Romania e Lettonia non hanno mai adottato alcuna politica nazionale per provvedere al risparmio energetico e di gas proveniente dai paesi sovietici. Serve certamente una svolta e l’UE sta lavorando alacremente per cambiare la tendenza di queste nazioni al più presto.