Tutto quello che c’è da sapere sulle 100 lire del 1837, le monete che valgono una fortuna

Tutto quello che c’è da sapere sulle 100 lire del 1837, le monete che valgono una fortuna

La moneta da 100 lire voluta dal re Carlo Alberto di Savoia ha raggiunto un valore stellare sul mercato: ecco perché.

La storia delle monete da 100 lire comincia prima ancora dell’unità d’Italia. Al tempo del Regno di Sardegna, il re Carlo Alberto – e prima ancora di lui Carlo Emanuele II – fa coniare questi tagli per celebrare la grandezza di Casa Savoia. Dalla documentazione della Zecca, gli esemplari risultano realizzati a Genova sin dal 1832. Ma è la moneta da 100 lire del 1837 che nel corso del tempo comincia ad acquisire importanza storica e soprattutto valore.

100 lire del 1837: valore e storia

La moneta da 100 lire del 1837 è coniata in 3.885 esemplari. Sul dritto presenta il profilo del re rivolto a sinistra, al di sotto del quale si trova il millesimo 1837. Le iscrizioni lungo il bordo sono sei: Car, Albertvs D, G, Rex Sard, Cyp, Et Hier. Sul taglio del collo è invece indicato il cognome dell’autore: Giuseppe Ferraris, capo incisore alla Zecca di Torino.

Il verso è caratterizzato dallo stemma della croce sabauda con la corona reale e il collare dell’Annunziata tra rami di lauro. Lungo il bordo si leggono le iscrizioni: Dvx Sab, Genvae et Montisf, Princ, Ped, &. In basso, da sinistra a destra, appaiono il segno di zecca (la lettera P) all’interno di un ovale, la testa di un’aquila e l’indicazione del valore: L 100.

Oggi la moneta da 100 lire coniata nel 1837 vale una fortuna

Venduta all’asta per la prima volta nel 2007, la moneta da 100 lire del 1837 vede aumentare esponenzialmente la base d’asta e l’esborso che i collezionisti sono stati disposti a pagare per averla. Nell’asta Varesi e Nomisma (collezione “Augustus”) del 2016, la 100 lire di Carlo Alberto è venduta a 7.656 euro partendo da una base di 6.000 euro. Un anno dopo, in quella Nomisma 56 del 2017, una versione qFDC (Fior di conio ma con segni di contatto) ha una base d’asta è di 25.000 euro ed è comprata a 33.040 euro.

E pensare che ci sono due monete regie da 100 lire ancora più rare di quelle del 1837. Quella del 1836 è una moneta conosciuta in pochi esemplari (nonostante la tiratura in 6.236 pezzi) e quella del 1842 è rarissima, forte dei suoi 864 pezzi coniati. Eppure, nella serie dei 100 lire di Carlo Alberto, il 1837 torinese è quello che nei cataloghi vanta la rarità più alta.