Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, per molte famiglie italiane si rinnova l’attesa di entrate extra fondamentali per chiudere l’anno con maggiore serenità. Tra queste, il rimborso derivante dal modello 730 rappresenta una possibile sorpresa sotto l’albero, soprattutto per chi ha inoltrato la dichiarazione dei redditi senza indicare un sostituto d’imposta. Approfondiamo tempi, modalità e consigli utili per chi si aspetta un accredito dall’Agenzia delle Entrate.

Rimborso 730 senza sostituto d’imposta: tempistiche e modalità di erogazione
Chi presenta il modello 730 senza un sostituto d’imposta – cioè senza un datore di lavoro o ente pensionistico che possa effettuare il conguaglio fiscale – vede il proprio credito gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate. È il caso anche di chi ha optato per il modello Redditi PF. A differenza dei tradizionali conguagli in busta paga o pensione, i rimborsi in questo scenario seguono tempistiche più dilatate.
La scadenza per la presentazione del modello 730 per l’anno fiscale 2025 è stata il 30 settembre, mentre per il modello Redditi PF il 31 ottobre. Chi ha trasmesso la dichiarazione a giugno 2025 potrebbe ricevere il rimborso già a dicembre, ma non è raro che l’erogazione slitti ai primi mesi del 2026. Questo intervallo da sei mesi fino a oltre un anno è perfettamente normale per chi non dispone di un sostituto d’imposta.

Un elemento importante riguarda i controlli che l’Agenzia attua prima dell’erogazione: i rimborsi superiori a 4.000 euro prevedono una verifica preventiva per garantire la correttezza dei dati e prevenire irregolarità. Tale controllo, seppur necessario, può contribuire ad allungare ulteriormente i tempi di accredito.
Un fattore decisivo per accelerare il rimborso è la comunicazione del codice IBAN all’Agenzia delle Entrate. Chi registra un conto corrente bancario o postale nell’area riservata del portale ottiene un accredito diretto e tracciabile, evitando l’invio di assegni cartacei che richiedono ulteriori tempi di incasso presso gli uffici postali. L’operazione richiede pochi minuti ed è possibile aggiornare il proprio IBAN in caso di cambiamento di conto.
Parallelamente, il portale dell’Agenzia consente di monitorare in tempo reale lo stato del rimborso. Attraverso l’area personale, il contribuente può verificare l’avanzamento delle lavorazioni, prendere visione di eventuali comunicazioni pendenti e controllare in modo dettagliato la propria posizione fiscale.
Differenze per chi ha indicato il sostituto d’imposta
Diversa è la situazione per chi ha presentato il modello 730 indicando correttamente il sostituto d’imposta, come un datore di lavoro o un ente pensionistico. In questi casi, il rimborso viene inserito automaticamente nella busta paga o nel cedolino della pensione. Nel 2025, i pagamenti sono stati effettuati a partire da luglio per i dipendenti e tra agosto e settembre per i pensionati.
Tuttavia, anche in questo ambito, i rimborsi superiori a 4.000 euro possono subire ritardi dovuti a controlli di congruità e regolarità dei dati.
Con l’arrivo di dicembre, il rimborso 730 senza sostituto d’imposta rappresenta per molti un’opportunità economica significativa. Per evitare disagi e accelerare la procedura, è fondamentale:
- Registrare tempestivamente e correttamente il codice IBAN nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate;
- Monitorare regolarmente lo stato della pratica online per essere aggiornati su eventuali richieste o comunicazioni;
- Essere consapevoli che i tempi di erogazione possono variare da sei mesi a oltre un anno e che controlli aggiuntivi sono previsti per importi superiori a 4.000 euro.
Per chi non ha indicato un sostituto, il rimborso diretto da parte dell’Agenzia delle Entrate non solo rappresenta un’opportunità di liquidità, ma anche una procedura standard che non deve destare preoccupazioni se i tempi si allungano.