Non esistono regole, ma ci sono caratteristiche ideali che il messaggio vocale dovrebbe avere, relative ad esempio alla durata o al contenuto.
Da quando tutti comunichiamo via chat, spesso preferiamo il messaggio vocale alla telefonata vera e propria. Detti anche voice notes (note vocali), questi tipi di messaggio sono davvero molto pratici e sbrigativi. Possiamo inviarli mentre camminiamo, facciamo sport o svolgiamo qualsiasi altro compito: basta premere una piccola icona e il gioco è fatto. Purtroppo, non sempre è altrettanto comodo nel momento in cui li riceviamo. Dunque, vediamo insieme quali sono le “regole” da rispettare e quali gli sbagli da evitare per far sentire a proprio agio il nostro interlocutore.
Messaggi vocali: caratteristiche ideali
Le note vocali, ormai, sono le protagoniste indiscusse delle nostre chat quotidiane. Tutti trascorriamo, chi più e chi meno, parte delle nostre giornate sulle app di messaggistica istantanea, dalle classiche Whatsapp e Telegram, alle nuove scoperte come Signal.
Innanzitutto, dovremmo tenere a bada il fattore durata: il messaggio non deve essere troppo lungo e non deve superare, come spesso accade, i 3 minuti. Se si hanno molte cose da dire, è preferibile optare per una classica telefonata.
D’altra parte, non dovrebbe nemmeno essere troppo breve. Quando dobbiamo comunicare soltanto poche parole, o addirittura un suono, può bastare un piccolo messaggio scritto o un’emoticon ben selezionata. Non costringiamo, insomma, la persona con cui parliamo a isolarsi per ascoltarlo e poi scoprire che l’audio in questione non conteneva nulla di rilevante.
Ci sono volte, però, in cui non è possibile chiamarsi, e le cose da comunicare sono magari tante e di una certa importanza. In questi casi, si può semplicemente frazionare il discorso in più note audio. Il vantaggio per l’interlocutore sarà quello di poterli ascoltare uno alla volta quando ne avrà tempo e modo. A noi, invece, è certamente garantita da parte sua una più alta attenzione e di conseguenza una maggior comprensione.
Sarebbe bene, inoltre, non dilungarsi in inutili divagazioni e concentrarsi soltanto su ciò che si vuole comunicare. Si rischierebbe di spazientire il destinatario, che potrebbe addirittura decidere di smettere di ascoltare. Per questo motivo, e anche per evitare frequenti pause e interruzioni, un utile consiglio è quello di raccogliere bene le idee prima di premere l’icona del microfono.
Gli errori da non commettere quando inviamo una nota audio
Il primo errore, e forse anche il più comune, è quello di sottovalutare i segnali di chi è dall’altra parte del telefono. Se ai nostri messaggi vocali una persona risponde il più delle volte per iscritto, questo è un chiaro indizio che dovremmo prediligere un’altra forma di comunicazione.
Tante volte, poi, pur sapendo che l’altro si trova in una situazione di impossibilità o scomodità (per esempio è a lavoro, o a cena con amici), continuiamo imperterriti con l’invio di lunghi ed estenuanti monologhi. Cerchiamo, quindi, di evitarli. Tutt’al più potremmo scegliere di scrivere ciò che proprio non possiamo fare a meno di dire.
Altra occasione in cui è facile sbagliare sono le tanto diffuse chat di gruppo: utili per un’infinità di motivi e situazioni, ma spesso temute per la valanga di informazioni cui ci sottopongono. Ecco, se ci troviamo in una di queste chat l’invio di una nota vocale potrebbe trasformarsi in una pericolosa reazione a catena!
Infine, teniamo sempre a mente che il detto scripta manent nel 2021 vale anche per i messaggi vocali: se sappiamo che resterà traccia delle nostre dichiarazioni, o delle nostre promesse…ricordiamo sempre di tenervi fede.