Sul sito della Crusca, per ogni giorno del 2021, verrà pubblicata un’espressione di Dante Alighieri con un commento.
Dall’1 gennaio al 31 dicembre 2021 L’Accademia della Crusca dedicherà uno spazio speciale a Dante Alighieri. Il Sommo Poeta moriva a Ravenna 700 anni fa, ma molte delle sue parole e delle sue espressioni fanno ancora parte del nostro patrimonio linguistico. Così, per 365 giorni, nel sito internet della Crusca apparirà un termine o una frase di Dante, arricchita da un commento.
Il tutto verrà poi condiviso anche sui canali social dell’Accademia, quindi su Facebook, Twitter e con post su Instagram.
La Crusca dedica il 2021 a Dante Alighieri
Nato a Firenze nel 1265, Dante Alighieri è morto a Ravenna nel 1321. In soli 56 anni di vita, pochi per le società di oggi ma tanti per quella di un tempo, il Sommo Poeta ci ha lasciato veri e propri capolavori. Non solo, è considerato il padre della lingua italiana ed è diventato il simbolo della nostra cultura in tutto il mondo. Proprio per questo, L’Accademia della Crusca ha deciso di dedicargli il 2021.
Trecentosessantacinque giorni dedicati a Dante, alle sue parole, alle sue espressioni e alla sua filosofia. Sul sito della Crusca, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021, apparirà una locuzione, un motto, un latinismo o un neologismo di Alighieri arricchito da un breve commento.
“Anche in questo modo si intende sottolineare la capacità creativa, l’attualità e la straordinaria leggibilità del grande poeta. L’iniziativa si tiene nell’ambito delle celebrazioni dei Settecento anni dalla morte di Dante Alighieri”, ha dichiarato il presidente Claudio Marazzini.
2021: l’anno dantesco della Crusca
Il 2021 sarà l’anno dantesco. Sembra una casualità, ma rileggere le parole del Sommo Poeta in un periodo storico tanto difficile, potrebbe essere d’aiuto, o meglio donare speranza. Ad esempio, nel mese di gennaio, è stata condivisa l’espressione “Color che son sospesi” (Inferno, II, 52), passata nell’italiano come forma proverbiale per indicare uno stato di incertezza e di attesa. Non credete che questa ‘frase’ descriva alla perfezione l’ultimo periodo di vita dell’intera popolazione mondiale?
Dante, come sottolinea il presidente Claudio Marazzini, non aveva paura di utilizzare parole o espressioni nuove, soprattutto “per descrivere l’esperienza paradisiaca e la dimensione sovra-umana”. L’Accademia della Crusca, inoltre, sta portando avanti un altro progetto molto importante: il Vocabolario Dantesco, frutto della collaborazione con l’Istituto del Cnr Opera del Vocabolario Italiano. Si tratta di una risorsa informatica accessibile gratuitamente e in continuo aggiornamento.