Il Direttore Generale delle Finanze Fabrizia Lapecorella ha anticipato una svolta sulla fattura elettronica, soprattutto per i contribuenti iscritti al regime forfettario.
La fattura elettronica è stata introdotta in Italia con la Legge finanziaria 2008 e si differenzia da quella cartacea perché va compilata e trasmessa al cliente tramite il Sistema di Interscambio ufficiale. Dal 6 giugno 2014 è obbligatorio fatturare elettronicamente nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Ma cosa succederà in futuro? La fatturazione elettronica rientra nel quadro i2010 dell’Unione europea, che incoraggia gli Stati membri a dotarsi di un assetto normativo, organizzativo e tecnologico digitale per gestire l’intero ciclo degli acquisti.
Come cambia la fattura elettronica nel 2021
L’Italia, stando alle indiscrezioni emerse durante l’audizione parlamentare del Direttore Generale delle Finanze Fabrizia Lapecorella riportate dal Sole24Ore, chiederà all’UE di estendere l’obbligo della fattura elettronica fra privati fino al 2024. Al momento la scadenza è fissata al 31 dicembre 2021: se la richiesta verrà esaudita, la proroga varrà fino alla fine del 2024. Ma non solo.
Il governo Draghi punta ad allargare la fatturazione digitale alle partite IVA che aderiscono al regime forfettario. Ad oggi il regime forfettario fa riferimento alla Legge di bilancio 2020, secondo la quale rientrano in questo regime agevolato i contribuenti che hanno:
- conseguito ricavi o percepito compensi non superiori a 65.000 euro annui;
- sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto.
Secondo le stime dell’Agenzia delle Entrate, in Italia si contano un milione e mezzo di persone fra lavoratori autonomi, liberi professionisti e ditte individuali iscritte al regime forfettario. I contribuenti che applicano il regime forfettario:
- non addebitano l’IVA in fattura ai propri clienti né detraggono l’imposta assolta sugli acquisti;
- sono esonerati dagli obblighi di liquidazione e versamento dell’imposta e di presentazione della dichiarazione annuale;
- non sono tenuti a registrare le fatture emesse, i corrispettivi e gli acquisti;
- non devono applicare le disposizioni relative all’obbligo di fatturazione elettronica.
L’esonero dalla fatturazione elettronica non vale soltanto per le fatture emesse nei confronti della pubblica amministrazione. Quest’ultimo requisito è ovviamente destinato a cambiare se passeranno la proroga e le modifiche richieste dal governo.
Fattura elettronica: il “premio” per il forfettario
Molti contribuenti a regime forfettario, tuttavia, già emettono fattura elettronica tra privati perché la legge di Bilancio 2020 ha introdotto un regime premiale per chi aderisce volontariamente. Il premio consiste nella riduzione di un anno dei termini di accertamento.
L’estensione definitiva ai forfettari darebbe una spinta decisiva al sistema anti-evasione e alla semplificazione, che permetterebbe di avere una più ampia e precisa visione d’insieme del fatturato prodotto in Italia.
“L’introduzione della fatturazione elettronica non ha generato particolari criticità – ha spiegato Lapecorella – e gli operatori economici sono riusciti ad adeguare i propri sistemi recependo rapidamente la nuova modalità di fatturazione, anche grazie agli strumenti messi gratuitamente a disposizione dei contribuenti da parte dell’Agenzia delle Entrate”.