Tagliare l’IVA degli alimenti per gli animali e stanziare fondi per gli amici a quattro zampe: alcune proposte degli emendamenti alla manovra.
Sostenere le famiglie italiane nel prendersi cura dei propri animali domestici: questo è il proposito alla base dell’emendamento alla manovra, che punta a tagliare i costi dell’IVA legati alle visite veterinarie e al cibo per gli amici a quattro zampe (e non solo): “Non sono temi di serie B o C, come pensano alcuni colleghi. Ma incidono profondamente nella vita delle famiglie”, ha annunciato la forzista Vittoria Brambilla. Ecco tutte le proposte predisposte dall’intergruppo trasversale per i diritti degli animali alla Camera.
Animali, taglio dell’IVA su alimenti e visite veterinarie: l’emendamento alla manovra
Riduzione dell’IVA sugli alimenti degli animali delle cure veterinarie, attualmente impostata al 20%, la creazione di un nuovo fondo per contrastare il randagismo al Sud, il rifinanziamento del fondo per la fauna selvatica e la chiusura a tempo indeterminato degli allevamenti dei visoni: queste sono alcune delle richieste dell’emendamento alla manovra.
Vittoria Brambilla di Forza Italia sostiene, con forza, queste idee, al fine di aiutare le famiglie italiane che convivono con un animale domestico e che hanno bisogno di sostegno: “Più della metà delle famiglie italiane convive con un animale domestico. Occuparci del loro mantenimento e della loro cura significa pensare alle famiglie che sono in un momento di difficoltà“.
In una conferenza stampa, la deputata ha aggiunto: “Non sono temi di serie B o C, come pensano alcuni colleghi. Ma incidono profondamente nella vita delle famiglie: basti pensare alla fatica che fanno i pensionati per sostenere le spese del proprio animale domestico. Solo da noi l’aliquota è così alti“.
Stop agli allevamenti di visoni
Un altro scottante tema è rappresentato dagli allevamenti di visoni. Secondo l’ex ministra, chiudere queste strutture verrebbe a costare circa 1 milione di euro: “Ce ne sono solo 5 funzionanti. Sono tutte doppie attività con due dozzine di addetti. Per riconvertirli si potrebbero usare 5 milioni di euro dei fondi del Pnrr destinati all’agrivoltaico. Chiuderli è etico ed è anche responsabile dal punta di vista sanitario“, secondo quanto si legge dal Corriere.it.
La Brambilla pone l’accento anche sul rifinanziamento del fondo per la fauna selvatica, incrementando la tutela e il rispetto di varie specie, come i cinghiali che, secondo la deputata, subiscono una vera e propria “persecuzione“. Ma non solo: si focalizza anche sul randagismo, estremamente elevato al Sud, al fine di riequilibrare la distribuzione del fondo che, negli anni scorsi, è stato riservato principalmente alle regioni del nord Italia.