L’incantevole Isola Bisentina riapre le porte ai visitatori per il secondo anno e sarà possibile visitarla fino al 5 novembre.
Quella nel lago di Bolsena è una realtà tanto rara quanto maestosa fatta di natura incontaminata. L’Isola Bisentina, che si estende nel lago di origine vulcanica più esteso d’Europa, per la stagione 2023 sarà visitabile fino al 5 novembre. Tra storia, arte, architettura, natura e mistero quest’isola, contenente le meraviglie della Tuscia, quest’anno si arricchisce di nuovi percorsi, visite e progetti.
Le novità di quest’anno
Nella stagione 2023 sono state aggiunte alcune novità per quanto riguarda la visita dell’Isola Bisentina: si parte con la salita al monte Tabor, per poi proseguire con l’ingresso alla misteriosa Malta dei Papi e per poi finire con le opere ‘site specific’. Per quanto riguarda il monte Tabor si tratta del punto più alto dell’isola ed è chiamato così per voluta analogia con la collina di Galilea per la presenza di una cappella che conserva un affresco della Trasfigurazione. Per la prima volta, poi, si potrà accedere alla Malta dei Papi, ubicata sotto il monte Tabor, citata da Dante nel Paradiso come carcere perpetuo e di misteriosa creazione.
E’ un profondo cunicolo scavato nel tufo alla cui estremità si trova una camera ipogea di 6 metri e al cui centro vi è un pozzo con sopra un’apertura circolare che serviva per la raccolta dell’acqua. In realtà l’origine potrebbe essere molto più antica, legata alle acque sorgive termali che scorrono sotto. Questo luogo ha tratti sacri in quanto all’interno venivano celebrati riti legati alla nascita e alla fertilità. Per un periodo la Malta è stata adibita a carcere a vita per gli eretici. Poi nell’800 divenne oggetto di conversazione nel salotto teosofico di Madame Blavatsky, che riteneva questo luogo uno degli ingressi segreti per il regno sotterraneo di Agarthi, “l’inaccessibile”.
Il restauro della Chiesa
L’opera di restauro dei siti, avviata dalla famiglia Rovati, si concentra sulla chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo. Il monumento fu commissionato da Alessandro Farnese Juniore al Vignola come ampliamento della preesistente chiesa di S. Giovanni Battista. Dopo il restauro della cupola di piombo e della facciata, della chiesa si potranno visitare tre delle sette cappelle edificate fra XV e XVI secolo sui sentieri perimetrali in un percorso devozionale che fu meta di pellegrinaggio religioso prossimo alla Via Francigena.
Si tratta della Cappella a pianta ottagonale di Santa Caterina, attribuita ad Antonio da Sangallo il Giovane, posta su uno sperone di roccia alto 22 metri. La seconda è la Cappella del Crocefisso, o del Monte Calvario, ricca di affreschi attribuiti a Benozzo Gozzoli. Infine è visitabile la Cappella della Trasfigurazione sul Monte Tabor. Le altre cappelle verranno rese visitabili nel tempo.
I nuovi progetto site specific dell’Isola Bisentina
Quest’anno sono presenti due nuovi progetto site specific. Il primo è Fondere una roccia, dell’artista Unurgent Argilla, che ritrae l’isola attraverso uno studio e trasformazione delle sue rocce vulcaniche. Si tratta di una composizione di tre vasi rotondi, frammenti e tavole di studio dei materiali scavati che portano alla luce l’identità materica, geologica e sentimentale dell’isola. I tre vasi si trovano vicino il monte Tabor.
Il secondo progetto è l’installazione sonora Celestia, composta dal maestro Roberto Cacciapaglia, in una versione particolare. Il visitatore viene accolto dalla musica nella Malta dei Papi. Infine, tra gli squarci dell’isola che meritano attenzione, c’è il Grande Vecchio, immerso nella natura. E’ un leccio di oltre 600 anni protetto dall’opera site specific Il Vello d’Oro di Federico Gori.