Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, i cosiddetti passaporti d’oro di russi e bielorussi sono a rischio: cosa sono e quanto costano.
La guerra in Ucraina ha messo sotto i riflettori yacht, jet e ville di proprietà dei cittadini russi più ricchi del globo, ma c’è un altro bene di lusso molto richiesto: i passaporti. Si stima che in Europa – nell’ultimo decennio – ben 4.000 russi abbiano ottenuto i cosiddetti passaporti d’oro, investendo un totale di oltre 3 miliardi di euro in proprietà o altri beni, secondo una ricerca condotta dal Parlamento europeo. E, con lo scoppio della guerra, tutti i vantaggi a essi connessi potrebbero presto svanire. Come si ottengono questi documenti e quali vantaggi apportano a chi li ottiene? Di seguito, una panoramica del fenomeno.
Passaporti d’oro di russi e bielorussi a rischio
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, Portogallo, Grecia e Repubblica Ceca hanno bloccato il rilascio di visti ai cittadini russi e il Regno Unito ha completamente annullato il suo programma di visti per gli investitori. La Bulgaria – a febbraio – ha proposto un disegno di legge per vietare i passaporti d’oro, lasciando potenzialmente Malta come l’unico stato membro che li offre ancora.
Il cosiddetto settore della migrazione per investimenti si è dimostrato molto redditizio per l’Europa: gli Stati membri partecipanti hanno incassato, infatti, circa 21 miliardi di euro tra il 2011 e il 2019, secondo quanto rivela il Parlamento. La domanda ha mostrato pochi segnali di rallentamento durante la pandemia di Coronavirus: la Spagna – nel corso del mese di gennaio – ha concesso 14 “visti d’oro” a cittadini russi, più del numero totale di permessi mai assegnati dai Paesi Bassi.
Dove sono richiesti i visti d’oro e quali benefici hanno
Si ritiene che la stragrande maggioranza dei richiedenti siano persone lavoratrici, ma non tutte necessariamente pare siano miliardarie. Nel caso dei russi, però, saranno effettuati maggiori controlli, a causa della loro nazionalità e della situazione bellica che coinvolge il loro paese e l’Ucraina.
Tali permessi – una volta – potevano essere ottenuti con un minimo di 127.000 euro in Bulgaria, fino a un massimo di 1,2 milioni di euro nei Paesi Bassi. Anche il processo varia notevolmente tra i paesi. In Spagna, i visti vengono concessi se le autorità non risolvono la domanda entro 20 giorni dal momento in cui viene depositata.
Oltre alla cittadinanza, ci sono altre strade attraverso le quali gli investitori possono ottenere il diritto di vivere, lavorare e viaggiare liberamente nell’Unione Europea. Attualmente, 13 stati membri hanno schemi di “cittadinanza tramite investimento” – definiti CBI, acronimo di Citizenship by investment – in base ai quali le persone facoltose possono ottenere un visto di residenza acquistando proprietà, titoli di stato o altri beni.
L’azione del Parlamento Europeo
Il 9 marzo il parlamento europeo ha votato a favore del divieto della pratica. Ha anche chiesto un regolamento sui visti a livello dell’UE che includa controlli più rigorosi dei precedenti già emessi e un lasso di tempo minimo da trascorrere nel paese per i richiedenti del documento.
Sophia in ‘t Veld, del Parlamento Europeo nonché relatrice sul caso, ha affermato che molti dei russi che avevano ottenuto passaporti e visti erano oligarchi con legami con il Cremlino.
“Sfuggono alle sanzioni semplicemente sventolando i loro bei passaporti dell’UE“, ha riferito al parlamento di Strasburgo. La Commissione Europea e il braccio esecutivo dell’UE dovrebbe proporre leggi da applicare in tutta l’Unione per ridimensionare i vantaggi ottenuti con i passaporti d’oro.
I legislatori europei vogliono spingere anche che gli stati a controllare, in maniera più rigorosa, gli intermediari che aiutano i richiedenti del visto. Tra questi, possiamo citare studi legali, banche, contabili e sviluppatori immobiliari.