Ritrovamento archeologico di particolare rilievo a Roma: si tratta di una statua di Ercole che potrebbe raffigurare Decio Traiano.
Nel Parco Archeologico dell’Appia Antica di Roma, nei pressi del Parco Scott, è venuta alla luce una statua di marmo a grandezza naturale raffigurante Ercole. Secondo i primi rilievi, potrebbe rappresentare l’imperatore Decio Triano, ucciso nella battaglia di Abrittus tra Goti e Romani.
Roma: ritrovata una statua di Ercole a grandezza naturale
Grazie ad alcuni lavori di bonifica di un condotto fognario nei pressi del Sepolcro di Priscilla, a Roma, è stata ritrovata una statua di “particolare rilievo“. E’ in marmo, a grandezza naturale, e raffigura Ercole. Il reperto, rinvenuto nell’area di Parco Scott, tra via Cristoforo Colombo e via Appia Antica, si trovava ad una profondità di 20 metri. In questa zona, Acea Gruppo e Bacino sud SRL stanno lavorando da diversi mesi per un intervento di revisione e bonifica delle fognature. Nessuno, però, si aspettava un ritrovamento archeologico di questo tipo.
“Oggi, dopo settimane di movimentazioni di terra di riporto completamente priva di reperti di interesse archeologico, Parco Scott ci ha regalato una grande sorpresa: una statua marmorea a grandezza naturale che, per la presenza della clava e della leontè – la pelle di leone che ne copre il capo – possiamo senz’altro identificare con un personaggio in veste di Ercole“, si legge sulla pagina Facebook del Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Chi si nasconde dietro la statua di Ercole?
La statua di Ercole verrà restaurata ed esposta al pubblico. Nel frattempo, un team di archeologi e storici dell’arte stanno studiando la figura per cercare di indentificarla. La pagina Facebook del Parco chiarisce: “Nel corso di queste primissime analisi abbiamo trovato una discreta somiglianza tra il ritratto del nostro personaggio in veste di Ercole e l’imperatore Gaius Messius Quintus Traianus Decius, meglio noto come Decio Traiano, che regna dal 249 al 251, quando viene ucciso, insieme col figlio Erennio Etrusco, nella battaglia di Abrittus tra Goti e Romani. Il volto del ‘nostro Ercole’, seppur corroso, sembra condividere con i ritratti ufficiali di Decio le ‘rughe da ansia’, che richiamano la ritrattistica romana repubblicana ed erano finalizzate a rappresentare la preoccupazione per le sorti dello Stato, virtù valutata molto positivamente nelle alte cariche dell’impero. Altri tratti caratteristici sono il trattamento della rada barba e la morfologia di occhi, naso e labbra“.
Ovviamente, “si tratta di una primissima ipotesi di lavoro“. Pertanto, non abbiamo ancora nessuna certezza sull’identità della statua ritrovata a Roma. Di certo, però, si tratta di un “ritrovamento di particolare rilievo“.