Rucola della Piana del Sele, il bilancio del primo anno da IGP è da record

Rucola della Piana del Sele, il bilancio del primo anno da IGP è da record

16,5 milioni di euro di valore alla produzione: sono i numeri comunicati dal Consorzio di tutela della rucola della Piana del Sele da quando l’oro verde ha ricevuto il marchio europeo.

Entrare nella Top 5 dei prodotti a marchio IGP, l’indicazione geografica protetta. È l’obiettivo della rucola della Piana del Sele, l’oro verde campano che ha chiuso il suo primo anno con un bilancio di esercizio da record: 16,5 milioni di euro di valore alla produzione in appena 5 mesi. Un’eccellenza italiana testimoniata dai numeri forniti dall’assemblea dei soci del Consorzio di tutela.

Rucola della Piana del Sele IGP dal 2020

Sapore unico e profumo inconfondibile, la rucola della Piana del Sele ha ricevuto il marchio europeo IGP nell’agosto del 2020 grazie alle sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali. È un ortaggio ricco di nutrienti e dalle notevoli proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, vista la presenza di calcio, magnesio e potassio, erucina, carotene, vitamina C, luteina e zeaxantina.

La rucola IGP è stata inserita tra i cosiddetti FOSHU, l’acronimo che indica i Foods For Specific Health Uses, ovvero gli alimenti sani e nutrienti dalle capacità benefiche e protettive. L’oro verde campano è un toccasana per la vista e contro il diabete, stimola spontaneamente il metabolismo, nutre le ossa e previene l’osteoporosi. Inoltre è un cibo ipocalorico perché ha solo 25 calorie per 100 grammi di alimento.

Famosa non solo per il suo gusto pungente: da oggi la rucola della Piana del Sele è la rivelazione dell’industria italiana

Il bilancio approvato dal Consorzio di tutela della rucola della Piana del Sele registra una crescita costante del valore aggregato della produzione. Questa crescita esponenziale spinge il settore ad affermarsi sempre di più sui mercati nazionali ed internazionali.

Ad oggi le aziende produttrici associate rappresentano il 60% del totale, con 2.200 ettari coinvolti – fa sapere al Sole 24 Ore Vito Busillo, presidente del Consorzio di tutela salernitano –. L’ente certificatore DQA ha stimato che siamo al 5% del potenziale. Ciò significa che a regime puntiamo a rappresentare un valore della produzione in campo di 340 milioni di euro, a cui si sommeranno altri 600 milioni di valore della commercializzazione al banco. Numeri che ci porteranno tra i primi cinque prodotti a marchio d’Italia”.

Rucola della Piana del Sele fenomeno sui mercati

Nel Consorzio è confluita OP Oasi, associazione di Battipaglia e San Paolo d’Argon che conta 50 produttori agricoli specializzati e un totale di 1.100 ettari, di cui il 45% in Campania e il 22% in Lombardia. L’organizzazione dei produttori guidata da Antonio Salvatore collabora con Bonduelle, il fornitore esclusivo delle materie prime destinate alla IV gamma.

Questo vuol dire avere la certezza di una produzione iper controllata e iper garantita – spiega Salvatore –, avere alle spalle una OP seria è sinonimo di garanzia e trasparenza, anche nell’ottica dell’impatto ambientale e della sostenibilità”.