Robin Food, cooperativa di riders che punta su etica e sostenibilità, combatte lo sfruttamento che alcuni colleghi conoscono bene.
Sette ragazzi di Firenze hanno dato vita a Robin Food, ovvero una cooperativa di riders interamente gestita da loro. Puntano sull’eticità e sulla sostenibilità e hanno intenzione di combattere lo sfruttamento delle multinazionali, lo stesso che hanno direttamente provato sulla propria pelle.
Tutti loro hanno un passato nelle grandi aziende del food delivery e hanno provato sulla propria pelle cosa significa lavorare senza avere alcun diritto. È per questo che, grazie a un bando di Legacoop Toscana e Fondazione Cri Firenze, hanno deciso di diventare imprenditori di se stessi.
Robin Food: cos’è, come funziona e i fondatori
Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri e, in un certo senso, anche Robin Food ha intenzione di fare la stessa cosa. Si tratta di una cooperativa di riders di Firenze, formata da sette ragazzi che, stanchi dello sfruttamento delle multinazionali, hanno deciso di mettersi in proprio. Interamente posseduta e gestita da loro, i riders puntano anche sull’eticità e sulla sostenibilità. Robin Food è un modello alternativo di delivery, che prevede contratti di lavoro regolari, nati da un protocollo d’intesa con Nidil Cgil, con con pagamento orario e con tutte le garanzie del caso.
“Lavorando da anni nel campo delle consegne a domicilio abbiamo vissuto la nascita e la crescita esponenziale di questo settore. Questo sviluppo senza regole ha portato con sé anche tante problematiche, dalla mancanza delle tutele e dei diritti dei lavoratori, alle commissioni sempre più alte per i ristoranti, per non dimenticare l’annosa questione delle tasse, con le multinazionali che pagano solamente una minima percentuale dei ricavi, oltretutto spesso nei paesi in cui fa loro più comodo”, scrivono i riders sulla piattaforma Eppela.
È qui che Simone Di Giulio, Luca Manetti, Nadim Hammami, Duccio D’Agnano, Salvatore Settimo Micciché, Alessandro Fabbri, Mahmad Bakro, ovvero i sette ragazzi che hanno ideato Robin Food, hanno lanciato un crowdfunding per sostenere l’avvio delle attività e per comprare bici elettriche con cui spostarsi durante le consegne.
L’attenzione verso l’ambiente di Robin Food
Non solo rispetto del lavoratore, i riders si impegnano anche per rispettare l’ambiente. “I nostri fattorini consegneranno esclusivamente con biciclette o mezzi elettrici. Laddove possibile opteremo sempre per l’opzione più ecosostenibile, dalla scelta del packaging a quella dei fornitori“, hanno dichiarato i sette ragazzi della cooperativa fiorentina.
Inoltre, Robin Food intende offrire soluzioni vantaggiose anche ai ristoranti, proponendo loro commissioni più basse rispetto a quelle delle multinazionali. I riders, infatti, si sono resi conto che, nel corso della pandemia da Covid-19, i titolari di ristoranti si sono visti aumentare i costi delle consegne a domicilio fino al 43%.
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ultimo aggiornamento: 28 Luglio 2021 10:02