Dimenticata e snobbata per anni, la mortadella sta avendo il suo momento di gloria grazie alla sua convenienza e alle esportazioni in America.
Sono lontani i tempi in cui Maddalena, l’operaia interpretata da Sophia Loren nella commedia La mortadella di Mario Monicelli, veniva fermata alla dogana perché non voleva separarsi dal prezioso salume, non importabile negli Stati Uniti. Oggi le esportazioni di mortadella negli Usa sono aumentate del 50% in quattro anni, dal 2019 al 2022, al punto che il prestigioso New York Times ha dedicato all’insaccato bolognese un lungo articolo che ne celebra la versatilità in cucina e il successo tra gli chef.
Mortadella, mercato da 780 milioni
“Aiutata dalla sua millenaria tonalità rosa e dall’ascesa del tagliere di salumi, la specialità italiana sta conquistando una nuova base di cuochi e consumatori americani”, scrive la giornalista Julia Moskin sul New York Times. È il trend della mortadella negli States: una prelibatezza importata per 1.200 tonnellate, per un valore di oltre 7 milioni.
Il giornale americano riporta la testimonianza di Simona Scapin, fondatrice nel 2015 di Artigianquality, un laboratorio artigianale di mortadelle contemporaneo a Bologna. È l’ultima produttrice in città insieme a Felsineo (a Zola Predosa), lavora in zona Murri e segue il metodo tradizionale risalente al 1557, anno di pubblicazione delle Ricette forestiere di Cristoforo Messisbugo, cuoco della corte estense.
Il giro d’affari complessivo della mortadella è di oltre 780 milioni. Stando ai dati Circana, in Italia le vendite a fine giugno 2023 sono cresciute del 5,2% a volume e del 15,6% a valore su base annua. L’export totale nel mondo arriva a 30.175 tonnellate, a cui si aggiungono 5.670 tonnellate di Bologna Igp.
La crescita della mortadella, spinta dalla sua convenienza in tempi di inflazione, è superiore al totale del mercato dei salumi che nello stesso periodo registra un +1,4% a volume e un +8,8% a valore. I segnali positivi sono in totale controtendenza rispetto alla battuta d’arresto subita dalla crescita dei prodotti mass-market in Europa.
Mortadella Bologna, i danni dell’Italian sounding
Alla fine del 2023, il Consorzio di tutela prevede di crescere complessivamente del 5% in volume. Ad oggi la metà dell’export, pari al 5% della produzione, finisce negli Stati Uniti. Peccato che proprio negli Usa non arrivi la vera mortadella bolognese, ma una pallida imitazione.
“Lì esportiamo solo 250 kg della nostra mortadella di Bologna Igp – spiegano al Sole 24 Ore dal Consorzio –. Questo perché in America il nome è associato a quello di Baloney, un prodotto di bassa qualità. Non ha niente a fare con la nostra Bologna ma l’assonanza linguistica ci danneggia”. Un caso di Italian sounding al contrario che i produttori e la politica stanno cercando di contrastare in tutti i modi.
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ultimo aggiornamento: 7 Dicembre 2023 14:58