L’imprenditore veneto Manuel Faleschini rilancia l’ex Spazio Krizia di Milano e restituisce alla moda “un luogo che le appartiene”.
Arte, design, moda. Un punto d’incontro “fisico e immateriale” per attività culturali di ogni ambito. Così Maria Mandelli, detta Mariuccia e in arte Krizia, considerava lo Spazio Krizia di Milano. Oggi lo storico Palazzo Melzi d’Eril in via Manin, ormai in disuso da anni, torna a vivere grazie a Manuel Faleschini. L’imprenditore veneto è il fondatore di Waycap, società specializzata nella progettazione e realizzazione di abiti e accessori.
Lo Spazio Krizia di Milano restituito alla città
Faleschini ha rilevato per 20 milioni di euro lo “spazio plissé” (come la tecnica di lavorazione dei tessuti in cui la stilista fu maestra) per rilanciare a Milano uno dei cuori pulsanti del fashion system. L’advisor dell’operazione di vendita è stato l’ufficio milanese di Maxire, specializzato nel mondo del retail e high street.
L’edificio di tremila metri quadrati, inaugurato da Krizia nel 1984 e diretto da Cristiano Seganfreddo, è composto da tre complessi di colori differenti: giallo, grigio e rosa.
Lo spazio giallo
Il giallo è stato il quartier generale di una delle più famose creatrici di moda italiane. A Krizia, e ai suoi tagli semplici e molto portabili, si deve la nascita del prêt-à-porter. Un’attività cominciata nel 1954 in un piccolo laboratorio milanese con l’amica Flora Dolci e diventata un brand amato in tutto il mondo a partire dalla prima sfilata autonoma del 1964 nella prestigiosa sede di Palazzo Pitti.
La consacrazione arriva negli anni Ottanta con gli abiti in bianco e nero e i pantaloni cortissimi (i celebri “hot pants”) che ottengono successo e suscitano scalpore. Mandelli, scomparsa nel 2015 a 90 anni, era una donna forte ed eccentrica, decisa e coraggiosa. È stata una delle prime a spostare la presentazione delle proprie collezioni da Firenze a Milano e a contribuire a trasformare la città lombarda in capitale mondiale della moda.
Lo spazio grigio e quello rosa
Lo spazio grigio di via Manin ospitava gli eventi e le sfilate, mentre quello rosa era il legame con il passato: il palazzo nobiliare di Francesco Melzi d’Eril. “L’idea principale – spiega Faleschini al Corriere della Sera – resta quella di restituire alla moda un luogo che le appartiene. Vorrei inaugurare la sede milanese della mia azienda, dare vita a mostre ed eventi e accogliere le creazioni degli aspiranti designer di tutto il mondo”.
Finalmente lo Spazio Krizia tornerà ad essere quello che la stilista immaginava come “un sismografo sui movimenti alternativi e non percepiti, un progetto che pensa come un plissé”.
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ultimo aggiornamento: 9 Marzo 2021 17:53