Settimana lavorativa corta: meno ore di lavoro e maggiore produttività e non solo. I 10 benefici legati a tale scelta.
Ci sono diversi benefici legati alla settimana lavorativa corta: i lavoratori hanno maggior tempo da dedicare alla propria famiglia e ad attività non professionali, ma non solo. Sono riscontrabili anche vantaggi sul piano ambientale ed economico.
Settimana lavorativa corta: una minore impronta di carbonio
Nei paesi in cui è stata introdotta la settimana lavorativa corta è registrata un’impronta ecologica minore nonché un dispendio di risorse naturali più contenuto. Una scelta che fa gola su questo punto di vista può essere da incentivo per la salvaguardia dell’ambiente, con opzioni più sostenibili.
Se gestito correttamente, il passaggio a una settimana lavorativa più breve migliorerebbe l’uguaglianza sociale ed economica, alleviando la nostra dipendenza dalla crescita alimentata dal debito, ingredienti chiave di un’economia solida.
Dipendenti più felici e produttivi
Coloro che lavorano meno tendono ad essere più produttivi rispetto a quelli che svolgono le proprie mansioni oltre le 40 ore settimanali. Sono meno inclini alla malattia e all’assenteismo e costituiscono una forza lavoro più stabile e impegnata. Una settimana lavorativa più breve aiuterebbe a ridistribuire il tempo retribuito e non retribuito in modo più uniforme tra la popolazione, evitando l’innalzamento del tasso di disoccupazione.
Dare a tutti più tempo da dedicare alla propria vita privata ridurrebbe notevolmente i livelli di stress e migliorerebbe il benessere generale, nonché la salute mentale e fisica. Lavorare di meno aiuterebbe tutti noi ad allontanarci dall’attuale percorso di vivere per lavorare, lavorare per guadagnare e guadagnare per consumare. Aiuterebbe, inoltre, tutti noi a riflettere e ad apprezzare le cose della vita.
Maggiore parità tra uomini e donne
Il passaggio a una settimana lavorativa più breve come “norma” cambierebbe l’atteggiamento nei confronti dei ruoli di genere, ma non solo: servirebbe anche a promuovere quote più eque di lavoro retribuito e non retribuito e contribuire a rivalutare i lavori tradizionalmente associati alle donne.
L’elevata domanda di assistenza all’infanzia deriva – in parte – da una cultura del lungo orario di lavoro che è andata fuori controllo. Una settimana lavorativa più breve aiuterebbe madri e padri a bilanciare meglio il loro tempo, riducendo i costi dell’assistenza all’infanzia. Lavorare meno ore, inoltre, darebbe ai genitori più tempo da dedicare ai propri figli.
Più tempo per famiglie, amici e vicini
Trascorrere meno tempo a lavorare consentirebbe di dedicare più tempo a genitori, figli, amici e vicini, nonché di valorizzare e rafforzare tutte le relazioni che rendono la nostra vita degna, costruendo, di conseguenza, una società più forte.
Una settimana lavorativa più breve e flessibile potrebbe rendere il passaggio dall’occupazione al pensionamento molto più agevole, spalmato su un periodo di tempo più lungo. Le persone potrebbero ridurre gradualmente le loro ore nell’arco di un decennio o più. Il passaggio improvviso da orari lunghi a nessun orario di lavoro retribuito può essere traumatico, causando spesso malattie e morte prematura.
Avremmo tutti più tempo per partecipare alle attività locali, per scoprire cosa succede intorno a noi, per impegnarci in politica, a livello locale e nazionale, per porre domande e fare campagne per il cambiamento, migliorando la democrazia.