Consultazione rendita catastale: come dobbiamo procedere se ci serve effettuare questa operazione?
Se abbiamo una casa di proprietà sicuramente una volta avremo avuto la necessità di effettuare una consultazione rendita catastale. Si, perché in Italia, la rendita catastale è un valore fiscale molto importante.
Esso viene utilizzato per determinare diverse cose: il valore di un immobile per tasse come IMU o ai fini dell’imposizione diretta, l’imposta sulle successioni e donazioni, l’imposta ipotecaria, la redditività erariale di un bene per la conseguente applicazioni di una tassa e così via.
Ogni unità immobiliare registrata presso il catasto possiede il suo valore di rendita catastale ed esso dipende da diversi parametri: le caratteristiche dell’unità, la sua ubicazione, cosa c’è intorno alla stessa unità e così via.
Per poter conoscere questo valore bisogna eseguire una procedura chiamata, appunto, consultazione rendita catastale.
Come effettuare una consultazione rendita catastale
Esistono diversi modi per poterne fare una ed i due più famosi vedono come protagonista l’agenzia delle entrate.
L’agenzia delle entrate, infatti, offre un servizio online gratuito per le consultazioni delle rendite catastali a questo link. Tra queste troviamo quelle per gli immobili censiti all’interno del catasto fabbricati o i dati sul reddito dominicale e agrario per gli immobili presenti all’interno del catasto terreni.
In alternativa, è possibile ottenere la rendita catastale di un immobile attraverso la visura catastale.
La visura catastale, infatti, è un documento rilasciato dall’agenzia delle entrate che, tra le altre cose, contiene tra i vari dati anche la rendita catastale.
Quali dati si ottengono con una consultazione rendita catastale?
Grazie alla ricerca delle rendite catastali si ottengono diverse tipologie di dati tra cui la consistenza, la zona censuaria, la categoria catastale e la classe.
Questi valori sono associati all’unità immobiliare per cui chiediamo la consultazione.
La consistenza è la dimensione dell’unità immobiliare, essa può essere espressa in vani, in metri quadrati o in metri cubi. I vani sono utilizzati per definire le dimensioni di abitazioni e uffici, i metri quadrati per immobili commerciali mentre i metri cubi per gli immobili a destinazione collettiva.
La classe è invece il grado di produttività delle unità immobiliari.
Questo parametro esiste soltanto se l’unità immobiliare di cui facciamo la consultazione è un immobile ad uso abitativo, un immobile a carattere comunitario o sociale o un immobile destinato ad attività produttiva.
Se la redditività dell’immobile è omogenea all’interno del proprio comune o della propria zona censuaria allora la classe è pari a U (unica), altrimenti è categorizzata con numeri crescenti da 1 in poi.
La zona censuaria invece è il parametro con il quale viene inquadrato l’immobile all’interno di porzioni omogenee per caratteristiche ambientale e socioeconomiche. Questo parametro può essere o meno presente in base alle dimensioni del comune. Ogni zona censuaria è dotata di un suo quadro tariffario.
La categoria catastale rappresenta la tipologia di unità immobiliari che sono presenti all’interno della sopracitata zona censuaria.