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Cosmetici creati con frutta e verdura del territorio: l’idea di una startup

Cosmetici naturali

La startup Exolab utilizza frutta e verdura del territorio per la creazione di cosmetici, basati su una polvere estratta da tali alimenti.

La startup Exolab realizza prodotti farmaceutici, nutraceutici e cosmetici utilizzando i prodotti presenti sul territorio, in particolare l’arancia rossa siciliana e l’uva d’Abruzzo, ma anche broccoli, radice di liquirizia ed asparagi. Da questa frutta e verdura, infatti, come sostiene la startup stessa, è possibile estrarre una polvere che può essere utilizzata in cosmetica.

Cosmetici realizzati con verdura e frutta del territorio: l’idea della startup Exolab

La startup Exolab seleziona attentamente vegetali biologici e realizzati in Italia per trasformarli in una polvere versatile, utile in diversi settori, dalla farmaceutica alla cosmetica.

In questo caso, dunque, i prodotti tipici del territorio italiano sono utilizzati per creare dei prodotti farmaceutici, cosmetici e nutraceutici.

Olio essenziale e avocado
Olio essenziale e avocado

Un’idea che già catturato l’attenzione di investitori internazionali, i quali hanno sovvenzionato questa modalità di produzione di prodotti dedicati alla salute e alla cura della pelle con 5 milioni di euro. Nello specifico, il gruppo si è focalizzato sullo studio degli esosomi.

Cosa sono gli esosomi

Come ho spiegato Valerio Carconi, marketing manager di Exolab, gli esosomi sono delle vescicole capaci di procedere al trasporto di vitamine, proteine, acidi nucleici, lipidi specifici e antiossidanti.

Queste vescicole, in sostanza, sono estratte da piante, fiori, radici e frutti presenti sul nostro territorio. Il fine è unico, ossia quello di realizzare una serie di combinazioni di vari elementi in modo da massimizzare la performance finale.

Pertanto, tutti i prodotti che caratterizzano la cucina mediterranea possono essere potenzialmente utilizzati per realizzare prodotti nutraceutici, farmaceutici e cosmetici, che risultano, alla fine più naturali e sani ma anche meno impattanti sull’ambiente.

Come sostiene lo stesso Carconi, infatti, la buccia e le fibre di tali prodotti sono poi trasformate in compost per poi essere restituite alle aziende agricole.

Riproduzione riservata © 2025 - LEO

ultimo aggiornamento: 8 Aprile 2025 9:41

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