Quale impatto la dipendenza da internet esercita sui giovani e quali strategie attuare per intervenire in merito.
Discutere della dipendenza da internet significa affrontare un insieme di disturbi psicologici che influenzano diversi aspetti dell’esperienza online. L’Internet Addiction Disorder (IAD) è stato riconosciuto come una condizione patologica solo recentemente e i criteri per la diagnosi, invece, elaborati negli ultimi 17 anni, come riporta lo studio “Dipendenze da Internet” dell’Istituto Superiore della Sanità del 2022.
Dipendenza da internet nei giovani
I disturbi legati alla dipendenza da internet, in particolare nei giovani, iniziano ad emergere quando l’uso di internet altera il comportamento sociale dell’individuo, inducendolo a vivere crisi di astinenza, isolamento e deterioramento delle relazioni personali e lavorative, pur di rimanere sempre connessi.
Anche se più prevalenti tra i giovani, la portata esatta di questi fenomeni è difficile da determinare. La dipendenza da internet può manifestarsi in modi diversi: utilizzo eccessivo di giochi d’azzardo online, videogiochi con microtransazioni, uso compulsivo dei social media ed acquisti compulsivi online.
Ogni comportamento può degenerare in problemi seri come l’indebitamento o il controllo ossessivo dei social network.
Dati ISTAT indicano che oltre il 90% dei giovani, tra gli 11 e i 19 anni, naviga online quotidianamente. Tuttavia, è fondamentale distinguere tra un uso normale e uno patologico di internet.
Si stima, infatti, che 100.000 adolescenti siano dipendenti da piattaforme come TikTok e 500.000 siano a rischio dipendenza da videogiochi. Questi dati provengono da un campione di 8500 studenti su una popolazione scolastica di oltre 7 milioni di giovani.
Le stime globali sulla prevalenza del IAD variano notevolmente: studi europei segnalano tassi di dipendenza da internet tra lo 0,2% e l’11,8% e di uso a rischio tra il 2,8% e il 25,1%.
Strategie di prevenzione in Italia
L’uso quotidiano di internet richiede un certo livello di monitoraggio per identificare comportamenti potenzialmente dipendenti, come la difficoltà di distaccarsi dai social media anche durante attività che richiedono concentrazione. Individui già affetti da ansia, depressione o disturbi ossessivo-compulsivi sono particolarmente vulnerabili in tale contesto.
Il rapporto ISS sottolinea l’importanza di attuare prevenzione nelle scuole e nelle famiglie, promuovendo il dialogo e l’educazione sui segnali di un uso problematico di internet.
Iniziative come la “Rete senza Fili” supportano la prevenzione attraverso laboratori tecnologici e formazione del personale ASL. Nel 2022, erano attivi 99 centri in Italia con 347 specialisti, prevalentemente nel nord del Paese.
A livello locale, iniziative come il Centro Display di Cuneo e la Prox Experience di Torino offrono laboratori e attività per contrastare la dipendenza online, un obiettivo diventato ancora più rilevante dopo gli impatti della pandemia sulla salute mentale degli adolescenti.