Il modello che è alla base del processo di riciclo dei rifiuti in Italia spicca in Europa ma può ulteriormente migliorare.
L’Italia è uno dei Paesi – all’interno del panorama europeo – che adotta politiche di gestione dei rifiuti efficienti che, nei fatti, riflettono i vari progressi attuati in ottica di raccolta differenziata e per quel che concerne la riduzione dello smaltimento in discarica dei rifiuti. Tali risultati sono in linea con gli obiettivi fissati a livello nazionale ed europeo per il riciclo dei rifiuti, come sottolineato dalle ultime rilevazioni di ISPRA e del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale.
Riciclo dei rifiuti, l’Italia si fa notare in Europa ma si può fare ancora meglio
Nonostante le aspettative legate ad un incremento della crescita del PIL e alle maggiori spese delle famiglie, il Rapporto rifiuti urbani 2023 dell’ISPRA ha rivelato una produzione di rifiuti sostanzialmente stabile nel 2022, che si attesta a 29,1 milioni di tonnellate.
Si è registrato, al contempo, un incremento sia nella percentuale di riciclo dei rifiuti urbani, che ha raggiunto il 59,2%, sia nel tasso di raccolta differenziata, salito al 65,14%. La quota di rifiuti smaltiti in discarica si è, invece, ridotta arrivando al 17,8% del totale nazionale.
L’Italia si pone come uno dei Paesi leader nell’Unione Europea per quanto riguarda il riciclo dei rifiuti, visto che ha un tasso di riciclo che – nel 2020 – ha raggiunto il 72%, posizionandosi ben al di sopra della media UE del 53% e anche rispetto a nazioni come la Germania, nonostante quest’ultima abbia trattato una quantità maggiore di rifiuti nel processo di riciclo.
Ridurre lo smaltimento in discarica, una delle sfide da vincere
Per continuare a migliorare, l’Italia deve confrontarsi con una importante sfida che riguarda il fatto di dover ridurre ulteriormente lo smaltimento in discarica, ma non solo.
Lo Stivale, infatti, deve anche perfezionare le tecniche di riciclo. Il Rapporto Ambiente SNPA sottolinea la necessità di innovare nel settore, proponendo soluzioni avanzate per il trattamento dei diversi materiali e promuovendo l’economia circolare, anche grazie ai fondi del PNRR destinati a progetti innovativi su questo punto di vista.
Le iniziative già avviate nel territorio nazionale, come il riciclo chimico delle plastiche, il recupero delle batterie esauste e lo sviluppo di materiali da costruzione riciclati, rappresentano esempi concreti di come l’Italia stia affrontando questa sfida.
La valorizzazione dei materiali di scarto consente, infatti, di ridurre l’impatto ambientale, offrendo anche l’opportunità di generare ricchezza da reinvestire a livello locale e internazionale.