Productivity paranoia, cos’è e come combattere la psicosi della produttività

Productivity paranoia, cos’è e come combattere la psicosi della produttività

Una ricerca di Microsoft rivela che il “mancato controllo” dei dirigenti sui lavoratori in smart working sta facendo moltiplicare i casi di burnout.

Lo stress da lavoro non è mai stato così presente come in questo periodo storico. Le nuove condizioni dettate dalla pandemia, dallo smart working al lavoro ibrido, hanno fatto insorgere un fenomeno noto come productivity paranoia: la paranoia della produttività. È la paura dei dirigenti che i propri dipendenti siano meno produttivi quando lavorano da casa o in forma ibrida di quanto lo sarebbero in ufficio a tempo pieno e in carne ed ossa. Questa paranoia è duplice perché gli stessi lavoratori, sottoposti ai controlli asfissianti dei capi, diventano alienati e sempre di più sull’orlo del burnout.

Productivity paranoia: Microsoft lancia l’allarme

Una ricerca di Microsoft, dal titolo significativo Hybrid Work Is Just Work. Are We Doing It Wrong?, analizza l’ossessione della produttività ricercandone le cause e le possibili soluzioni. Il sondaggio è stato condotto tra luglio ed agosto 2022 su un campione di 20.000 persone in 11 Paesi diversi. Lo studio rivela che il 50% dei lavoratori dipendenti e il 53% dei dirigenti dichiarano di soffrire di esaurimenti a causa del loro lavoro.

Sul fronte dirigenziale, a dominare è la percepita impossibilità dei vertici aziendali di monitorare il rendimento del personale. Dalla parte dei lavoratori, ad indurre la nevrosi e il crollo sono la reperibilità 7 giorni su 7 e 24 ore su 24 e il controllo totale che i capi pretendono di esercitare sulle vite dei dipendenti.

I dipendenti si sentono sempre di più sotto pressione per la productivity paranoia dei loro capi

L’85% dei manager intervistati nella ricerca della multinazionale tech di Redmond afferma che il passaggio al lavoro agile e ibrido ha aumentato la difficoltà di essere certi che i propri dipendenti siano produttivi. Eppure, le ore di lavoro effettive sono in costante crescita. L’analisi di Microsoft dice che dall’inizio della pandemia la giornata lavorativa media è aumentata del 13%, pari a 46 minuti al giorno.

La metà di tutti i leader aziendali intervistati – spiega Satya Nadella, l’amministratore delegato di Microsoft – ritiene che quando i dipendenti lavorano ‘non in vista’, non lavorano così duramente come se si trovassero in ufficio. Per questo, il 48% dei leader aziendali ha installato software di monitoraggio sui computer dei propri dipendenti per controllare il loro lavoro”.

Questo inquietante software di sorveglianza si chiama bossware e traccia il tempo effettivo al lavoro, le comunicazioni con i vertici e con i colleghi, i siti visitati, la cronologia delle attività e del browser. Poco importa ai manager che con questi software spia la privacy e la dignità dei lavoratori non vengano rispettate.

Come combattere la productivity paranoia

La pressione psicologica sui dipendenti è diventata così forte che lo stress lavoro-correlato è ormai dilagante. Ma le soluzioni esistono. Innanzitutto incrementare la fiducia reciproca: è sempre più necessaria la figura del cosiddetto leader gentile. Inoltre, è necessario ridefinire le aspettative. L’81% dei dipendenti intervistati riconosce l’importanza che i propri superiori li aiutino a stabilire le priorità del carico di lavoro assegnato, ma soltanto il 31% di loro ritiene che i manager definiscano precisamente queste indicazioni.

Infine, è fondamentale aggiornare il modo in cui si misurano le prestazioni e la produttività sul lavoro. “I dirigenti devono concentrarsi meno sull’attività e più sull’impatto – precisa Colette Stallbaumer, la general manager di Microsoft –. La domanda più importante che dovrebbero porsi è: come posso fare chiarezza e aiutare le persone a capire a cosa dare la priorità in modo da premiare l’impatto dei dipendenti e non solo la loro attività?”.

In questo periodo di maggiore volatilità – conclude Stallbaumer – avere certe attenzioni verso il proprio personale dimostra i veri valori dell’azienda e può aiutare a prendere decisioni più vantaggiose per migliorare il benessere della propria squadra. In definitiva, i manager dovrebbero aiutare i lavoratori a concentrarsi sulla loro salute mentale e recuperare parte dell’equilibrio tra lavoro e vita privata che abbiamo perso durante la pandemia”.