Una ricerca dell’ISPI rivela che rispetto agli ultimi tre anni il consumo di gas per riscaldamento degli italiani si è abbassato significativamente.
Gli italiani stanno rispettando l’obiettivo imposto di ridurre del 15% i consumi di gas nazionale. Lo rivela un report dell’ISPI (l’Istituto per gli studi di politica internazionale) chiamato “L’Italia che non ti aspetti” e lo annuncia come una buona notizia. Spinti dal caro bollette e dall’inflazione alle stelle, nonostante le temperature, nel periodo dall’1 novembre al 6 dicembre i consumi di gas per il riscaldamento sono in netto calo.
Consumi di gas in Italia: riscaldamento ai minimi
L’ISPI ha elaborato i dati di Snam (una delle più grandi utility europee del settore energia) e Tutiempo, portale di informazione meteorologica mondiale. Il grafico mette a confronto gli andamenti dei consumi di gas per riscaldamento (ossia quello che viene immesso nelle reti di distribuzione italiane, non l’uso industriale) tra l’1 novembre e il 6 dicembre degli ultimi quattro anni dal 2019 al 2022, a parità di temperature registrate nello stesso periodo.
Il risultato dimostra che quest’autunno i consumi si sono ridotti del 10% rispetto agli anni passati. Complice una stagione mite che ha regalato una tregua dal freddo, gli italiani hanno ridotto la temperatura sul termostato in media di 1,5 gradi. Questa tendenza (al netto di temperature in picchiata nei mesi da dicembre a febbraio) potrebbe significare che ci sarà gas naturale sufficiente per tutti fino alla fine dell’inverno.
“La curva del 2022 – spiega Matteo Villa, ricercatore senior dell’ISPI – mostra un risparmio medio di circa 15 milioni di metri cubi al giorno (Mmc/g) a parità di temperatura, che equivale all’incirca al 10% dei consumi medi giornalieri nelle reti di distribuzione. Dal momento che, però, circa 40 Mmc/g vengono consumati anche d’estate (per esempio per farsi la doccia o cucinare sui fornelli a gas), la riduzione è ancora più netta ed equivale al 19%”.
A preoccupare l’istituto è un campanello d’allarme relativo alla curva degli ultimi giorni di inizio dicembre. In questo periodo, ancora troppo breve ma significativo, si può notare che i consumi salgono mentre le temperature tendono a rimanere costanti. “Ma si tratta di un numero di osservazioni troppo piccolo – aggiunge Villa – per trarne considerazioni diverse dalla semplice cautela”.
Consumo di gas in Italia, l’obiettivo è vicino
La responsabilità individuale sui consumi per il riscaldamento domestico, di uffici, negozi ed edifici pubblici è stata ampiamente richiamata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nel suo Piano Nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, pubblicato ad inizio autunno. Ma non sono mancate polemiche e speculazioni: sette società energetiche (Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie) sono finite nel mirino dell’Antitrust perché hanno praticato aumenti illegittimi dei prezzi in bolletta.
“A casa, in ufficio, nei negozi o negli edifici pubblici – conclude Villa – siamo riusciti ad abbassare le temperature in media di 1,5 gradi. Considerato che è probabile che ci sia comunque qualcuno che abbia deciso di proseguire sui livelli di riscaldamento degli anni precedenti, ciò significa che una quota di italiani avrà invece fatto sforzi persino maggiori”.