La lotta per i diritti LGBTQIA+ continua tra progressi legislativi e sfide sociali in Italia e nel mondo, evidenziando la necessità di una maggiore tutela e inclusione.
La Dichiarazione universale dei diritti umani sancisce il diritto alla libertà di opinione ed espressione. Tuttavia, l’orientamento sessuale e l’identità di genere continuano a essere causa di discriminazione in molti paesi. Secondo Amnesty International, le persone LGBTQIA+ affrontano gravi violazioni dei diritti umani, che vanno dalla stigmatizzazione alle limitazioni nell’accesso a servizi essenziali.
In Italia, la legislazione ha compiuto passi avanti con la Legge Cirinnà , ma restano questioni aperte come le adozioni e la mancanza di una legislazione specifica contro l’omofobia. La recente decisione della Corte Costituzionale rappresenta un ulteriore passo verso il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, ma la strada è ancora lunga.

Le sfide quotidiane delle persone LGBTQIA+ nel mondo
Nonostante i diritti umani siano riconosciuti a livello internazionale, le persone LGBTQIA+ affrontano discriminazioni e violazioni in molte parti del mondo. Secondo Amnesty International, tali individui subiscono una serie di trattamenti ingiusti, tra cui aggressioni fisiche, bullismo e discriminazioni nel lavoro e nell’accesso ai servizi sanitari. Queste violazioni non solo limitano i diritti fondamentali ma isolano le persone dalla società , impedendo loro di vivere pienamente e liberamente. La stigmatizzazione sociale è una delle principali cause di esclusione, rendendo difficile per molti accedere ai servizi di base e godere di diritti come quello di formare una famiglia.
Progressi e limiti della legislazione italiana
In Italia, la legislazione riguardante i diritti LGBTQIA+ ha visto significativi progressi con l’approvazione della Legge Cirinnà nel 2016, che ha introdotto le unioni civili per le coppie dello stesso sesso. Questo ha garantito alle coppie omosessuali diritti simili a quelli del matrimonio tradizionale, senza però includere l’obbligo di fedeltà . In caso di morte di uno dei partner, il superstite ha diritto all’eredità e ad altri benefici economici. Tuttavia, esistono ancora limiti significativi, come l’assenza di una legislazione specifica contro l’omofobia e la transfobia, evidenziata dalla mancata approvazione del DDL Zan. È chiaro che, nonostante i progressi, restano molti passi da compiere verso una piena uguaglianza.
Il nodo delle adozioni e le recenti decisioni giudiziarie
Uno dei temi più controversi in Italia riguarda le adozioni per coppie omosessuali. Attualmente, la legge non consente alle coppie dello stesso sesso di adottare figli, nemmeno attraverso la stepchild adoption. La situazione è ulteriormente complicata per i bambini nati mediante procreazione medicalmente assistita all’estero, dove solo la madre biologica viene riconosciuta come genitore. Una recente sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale parte della Legge 40 del 2004, riconoscendo il diritto del neonato ad avere due genitori, un passo importante per la tutela dei minori. Tuttavia, la questione delle adozioni rimane irrisolta e continua a dividere l’opinione pubblica, sottolineando la necessità di un dibattito più ampio e inclusivo sui diritti delle famiglie omosessuali.
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ultimo aggiornamento: 23 Giugno 2025 9:14