Presentati i nuovi progetti del Distretto agrumi di Sicilia che riunisce le cinque Dop e Igp regionali del settore: tante le novità in arrivo.
Novità rivoluzionarie in arrivo per il Distretto agrumi di Sicilia. L’ente che riunisce le cinque Dop e Igp regionali del settore (Arancia di Ribera, Arancia Rossa, Limone di Siracusa, Limone Interdonato di Messina e Limone dell’Etna) e i consorzi di tutela, aziende, organizzazioni di produttori, cooperative agricole, società di commercializzazione, trasformazione e logistica, ha annunciato un piano di innovazione per il processo di sviluppo del futuro.
Distretto agrumi di Sicilia: meno acqua e biogas
La tecnologia, l’uso consapevole dell’acqua e la sovranità alimentare sono al centro delle strategie del Distretto. Presentate durante un evento al Ministero dell’agricoltura, le iniziative a favore delle aziende del territorio saranno basate sull’efficientamento delle risorse idriche, la lotta ai cambiamenti climatici e soprattutto lo sfruttamento delle potenzialità dell’economia circolare.
La sfida della sostenibilità e dell’innovazione sarà portata avanti dalla realtà siciliana in collaborazione con il mondo universitario e con il supporto di The Coca-Cola Foundation. L’obiettivo è fare rete in tutta la filiera e avviare un percorso condiviso con le aziende partendo dalle attività di ricerca, per costruire “buone pratiche” che facilitano l’adozione di nuove metodologie sostenibili per la produzione.
Dopo la conclusione del progetto pluriennale Acqua (Agrumicoltura Consapevole della Qualità e Uso dell’Acqua), tocca a Clima, ovvero Cambiamento, Lungimiranza, Impatto, Mentalità, Ambiente, realizzato in partenariato con l’Alta Scuola di Formazione Arces. Questo progetto, in rampa di lancio nel 2023, include scambi interaziendali e visite di siti sul territorio che consentiranno ad imprenditori, tecnici, studenti, operatori e rappresentanti della filiera di ripercorrere le pratiche di irrigazione e le nuove metodologie per l’uso sostenibile dell’acqua testate in questi anni.
Clima comprende inoltre uno studio per approfondire le criticità correlate all’uso di acque di falda con elevato contenuto di sali, sulla base dei monitoraggi effettuati su 120 aziende della filiera nell’ambito della prima edizione di Acqua. La missione del progertto è anche verificare la possibilità di trattare queste acque sfruttando le diverse tecniche di de-salinizzazione.
Il Distretto agrumi di Sicilia sfrutta l’high-tech
Grazie all’iniziativa Acqua sono state sperimentate nelle aziende strumentazioni smart di monitoraggio come stazioni meteorologiche con sensori e droni. In aggiunta, è avanzata la formazione di nuove professionalità di social farming e si è sperimentata la possibilità di produrre energia dal sottoprodotto degli agrumi.
“Promuovere la sinergia tra attori del territorio e stabilire un ponte tra accademia e mondo imprenditoriale – ha dichiarato Federica Argentati, Presidente del Distretto agrumi di Sicilia – può davvero fare la differenza in termini di resilienza e competitività, non solo di un singolo comparto ma del sistema Paese nel suo complesso, nel confronto con realtà nazionali in cui il supporto delle istituzioni è continuativo e alla luce degli effetti sempre più dirompenti del cambiamento climatico”.