L’obiettivo di questa realtà polispecialistica appena inaugurata nella città abruzzese è garantire l’universalità delle cure: attivi oltre 30 medici in pensione.
Con la sanità pubblica al collasso, oggetto di tagli feroci da sinistra a destra, l’inaugurazione del Kum di Teramo rappresenta una boccata d’ossigeno e un passo avanti fondamentale nel diritto alla salute. Il centro di medicina solidale, ospitato in un immobile di proprietà comunale in via Potito Randi, è stato ufficialmente inaugurato in presenza del sindaco Gianguido D’Alberto. La missione dietro questo progetto è fondamentale.
Kum Teramo: medicina solidale per tutte e tutti
Frutto del lavoro congiunto dell’associazione Kum, del comune e della sede locale dell’Auser, l’associazione per l’invecchiamento attivo, lo studio polispecialistico offre prestazioni diagnostiche gratuite a tutte quelle persone in difficoltà economiche che non riescono a curarsi. Il personale che opera nella struttura di via Randi è composto da medici oggi in pensione e disponibili a fornire aiuto alla comunità.
Si sono subito resi attivi oltre 30 medici specialisti in medicina interna, cardiologia, pneumologia, neurologia, reumatologia, endocrinologia, dermatologia, diabetologia, chirurgia generale, cardiochirurgia, chirurgia toracica e vascolare, neurochirurgia, ortopedia, urologia, ginecologia, psichiatria e psicologia. Ad indirizzare al Kum i pazienti in situazioni di disagio saranno i servizi sociali del comune, la Caritas, le mense e tutte le altre associazioni che quotidianamente operano in questo settore.
“Il gruppo iniziale di medici che si è messo a disposizione è cresciuto grazie a nuove adesioni – spiega Giovanna Zippilli, presidente dell’associazione –, così come è cresciuto il numero di infermieri e volontari che porteranno avanti insieme a noi questo progetto. Ringraziamo il sindaco, per averci sempre creduto, gli assessori Ilaria De Sanctis e Pina Ciammariconi, che ci hanno accompagnato lungo tutto il percorso, il direttore della Asl Maurizio Di Giosia per il supporto che ci ha dato, tutti gli uffici che hanno lavorato insieme a noi e tutti quelli che sono stati e sono con noi nella realizzazione di questo progetto”.
L’obiettivo dello studio è garantire l’universalità delle cure e rivolgersi a tutte a quelle persone “invisibili” che non vengono intercettate dalla sanità pubblica. Il lavoro congiunto di associazione, Auser e amministrazione è stato reso possibile grazie al tavolo della povertà istituito in comune, dove sono riunite quelle realtà che si occupano di contrasto al disagio sociale.
Povertà sanitaria, Kum di Teramo offre un rimedio
Curarsi è ormai un lusso in Italia. L’11esimo rapporto Donare per curare rivela che, nel corso del 2023, 427.177 persone hanno richiesto assistenza a una delle 1.892 entità convenzionate con Banco Farmaceutico (l’ente che recupera farmaci da donatori e aziende e li distribuisce a migliaia di strutture caritative) per ottenere cure e medicine gratuite, evidenziando un aumento del 10,6% rispetto al 2022.
“Saranno le associazioni a inviare chi ha bisogno agli assistenti sociali del comune, per la compilazione di un’apposita scheda e per la prenotazione della visita – chiarisce il professor Renato Gregorini, coordinatore dei medici del Kum –. L’unico accesso diretto sarà quello dei pazienti che saranno inviati dal medico di medicina generale, che conosce i propri pazienti e il loro eventuale stato di disagio economico e sociale. In quel caso, una volta che il medico ci invierà il paziente, la scheda verrà compilata dall’assistente sociale presenta all’interno di Kum”.