A partire dal 3 luglio, saranno attuate le nuove linee guida relative alla plastica monouso che introdurranno restrizioni su specifici prodotti.
Il 31 maggio 2021, la Commissione Europea ha presentato le linee guida sulle regole relative alla plastica monouso. Queste dovrebbero consentire un’applicazione “rispettosa e uniforme” della direttiva SUP (Single Use Plastic, per le plastiche monouso).
“Le linee guida forniscono definizioni e termini chiave [relativi ai prodotti contemplati dalla direttiva] e sono state sviluppate a seguito di ampie consultazioni con gli Stati membri e interazioni con una vasta gamma di parti interessate“, spiega la Commissione. Dal 3 luglio, sarà vietato l’utilizzo di determinati prodotti in plastica.
Plastica, i prodotti che saranno vietati dal 3 luglio 2021
Ci sono dei prodotti in particolare che saranno definitivamente banditi, a partire dal 3 luglio 2021, in Unione Europea, attuando la direttiva SUP, la commercializzazione di alcuni articoli in plastica monouso:
- Bastoncini di cotone;
- Posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette);
- Piatti;
- Cannucce;
- Agitatori per bevande;
- Bastoncini per palloncini;
- Prodotti contenenti plastica oxo-degradabile (compresi sacchetti e imballaggi);
- Bicchieri e confezioni per fast food in polistirolo espanso, ovvero recipienti come scatole, con o senza coperchio. Gli Stati membri che lo desiderano potranno anche vietare bicchieri di plastica e contenitori per alimenti.
Nel documento, si affrontano anche i problemi legati ad altri oggetti in plastica, come i contenitori per alimenti destinati al consumo immediato (il cui consumo deve essere ridotto), le salviettine umidificate o anche delle sigarette (che dovranno riportare sulla confezione la specifica che informi il consumatore della presenza di plastica).
La reazione dell’industria italiana
Le nuove misure hanno suscitato forti reazioni da parte dell’industria italiana, che ha un ruolo decisivo nella produzione di questi prodotti. “Le linee guida dell’UE per la direttiva SUP hanno l’effetto di chiudere un intero settore industriale. Non vedo una reazione decisa e coerente da parte di politici, sindacati e aziende. Sembra che non si tratti del futuro dei lavoratori dell’industria del packaging, eccellenza italiana nel mondo!“, ha twittato Carlo Bonomi, presidente della più grande associazione imprenditoriale italiana, Confindustria.
Contro le direttive si sono schierati anche il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani. “La consapevolezza ambientale, progetto condivisibile e obiettivo da perseguire non può ignorare le conseguenze di un approccio ideologico che penalizza le industrie italiane, lasciando sul terreno morti e feriti in termini di fallimenti aziendali e disoccupazione. L’ecologia non può essere sinonimo di leggerezza. Condivido la difesa ambientale, la prospettiva green funzionale ma dobbiamo essere capaci di creare un sistema che permetta alle nostre aziende una transizione positiva e non inutilmente traumatica“, ha affermato Giorgetti, che ha recentemente discusso del tema con i commissari europei Vestager e Gentiloni.
Cingolani ha spiegato che la direttiva sulla plastica monouso danneggerebbe anche un altro settore in cui l’Italia è all’avanguardia in Europa, quello delle bioplastiche biodegradabili: “È una direttiva assurda, per la quale va bene solo la plastica che si ricicla“, ha detto Cingolani durante un webinar di PwC sulla “rivoluzione verde”: “L’Europa ha dato una definizione di plastica stranissima, solo quella riciclabile Tutte le altre, anche se sono biodegradabili o sono additivate di qualcosa, non vanno bene“, ha aggiunto.