Riconoscere la fibromialgia con un’app gratuita

Riconoscere la fibromialgia con un’app gratuita

FibroMyApp è l’applicazione gratuita che permette di individuare tale malattia cronica: ecco come funziona.

La qualità della vita può profondamente influenzata quando si convive quotidianamente con dolore, affaticamento e altri sintomi tipici della fibromialgia che è classificata come una malattia cronica che interessa diverse aree del corpo. C’è, però, un’applicazione gratuita che ci permette di riconoscerla. Ecco come funziona.

Cos’è la fibromialgia

La fibromialgia è una malattia cronica, caratterizzata da diversi sintomi. Tra questi, possiamo annoverare dolore muscoloscheletrico, muscolare e/o alle ossa, ma anche stanchezza generale, disturbi cognitivi e del sonno.

Dolore al collo

Una condizione fisica, dunque, che può essere difficile da comprendere, anche per i medici.

Ciò avviene, in quanto i suoi sintomi imitano quelli di altre patologie e non esistono test per confermare definitivamente una diagnosi univoca. Di conseguenza, la fibromialgia è spesso diagnosticata erroneamente.

FibroMyApp, l’app gratuita per riconoscere questa malattia cronica

Si può riconoscere e monitorare questa malattia cronica, attraverso FibroMyApp, un’applicazione gratuita, scaricabile dal sito di AISF, che gli utenti possono utilizzare, qualora iscritti all’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica.

Uno valido strumento, dunque, per capire se si è realmente affetti da questa malattia che si può trattare, sul piano medico, anche se non è curabile in via definitiva.

Un medico al computer

In alcuni casi, infatti, è talmente invalidante che il soggetto che ne è affetto non riesce a svolgere le normali mansioni quotidiane, in quanto la stessa attacca le fasce neuronali, fibrose e muscolari.

Solitamente, in Italia, per ricevere una diagnosi di fibromialgia, occorrono circa quattro anni e mezzo, dopo i quali si può scoprire di essere affetti da questa malattia cronica. Per altre malattie, come quelle reumatologiche, ad esempio, i tempi si dilatano ulteriormente, arrivano persino a sette anni.

Questo è, infatti, il caso delle malattie reumatologiche, tra le quali possiamo elencare la spondilite e l’artrite psoriasica.