Roma, c’è il litio: “Potrebbe essere il nostro petrolio, essenziale per economia green”

Roma, c’è il litio: “Potrebbe essere il nostro petrolio, essenziale per economia green”

Alle porte di Roma, c’è il litio: “Potrebbe essere il nostro petrolio, essenziale per economia green”. Enel ha già firmato un accordo.

Buone notizie per quel che riguarda la transizione energetica dell’Italia. In un paese alle porte di Roma, ad una profondità di 1800 metri, c’è il litio. Enel, che ha scoperto la presenza del metallo raro negli anni Settanta/Ottanta, ha già firmato un accordo per valutare l’estrazione.

Alle porte di Roma, c’è il litio: buone notizie per la transizione energetica

A Campagnano di Roma, borgo alle porte della Capitale, c’è un’area di terreno di ben 13 chilometri quadrati, dove c’è il litio. Ad una profondità di 1800 metri c’è questo metallo raro, una delle 34 materie prime necessarie per la transizione energetica. E’ stato trovato intorno agli anni Settanta/Ottanta dalle esplorazioni di Enel per la ricerca di materiale geotermico. All’epoca, però, si era ancora lontani dall’ottica dell’economia green. Oggi, però, la presenza di litio alle porte di Roma si fa interessante, visto che “potrebbe essere il nostro petrolio“.

Il litio, il cui prezzo nel 2022 è passato da 14.000 a 80.000 dollari a tonnellata, potrebbe diventare parecchio interessante per le aziende che si occupano di ricerca. Andrea Dini, geologo e ricercatore del CNR di Pisa, ha dichiarato: “Il litio qui è stato ritrovato nei fluidi geotermici, una delle concentrazioni più alte mai trovate sulla terra. Bisognerà capire ora quale sarà la quantità di acque disponibili a quella profondità“.

Litio a Roma: Enel ha già firmato un accordo

Enel, grazie alle ricerche fatte negli anni Settanta/Ottanta, ha firmato un accordo con Vulcan Energy, azienda mineraria australiana che ha brevettato un metodo per l’estrazione del litio geotermico. Lo scopo, ovviamente, è calcolare i costi d’estrazione del metallo raro e valutare se possono essere convenienti o meno. E’ bene sottolineare che quello dell’impresa australiana è un processo per nulla invasivo, a zero impatto ambientale.

Si potrebbe sviluppare un processo integrato basato sull’economia circolare che coinvolga anche la città di Roma, per diventare un polo produttivo dell’automotive, un’avanguardia verde italiana, per rilanciare l’economia guardando l’ambiente. (…) Un bacino come quello di Campagnano è estremamente importante perché la nostra società dipenderà sempre meno dal petrolio e sempre più dai metalli rari, e perché nel corso del tempo ci sarà sempre più bisogno di litio per la Carbon Neutrality del 2050“, ha dichiarato Nisi che ipotizza anche il teleriscaldamento dei comuni vicini e la produzione di elettricità tramite lo sfruttamento dell’energia geotermica.