Lo chef Gennaro Esposito del ristorante La Torre del Saracino, promotore dell’iniziativa, annuncia l’acquisto di una cucina professionale che servirà ad avviare le attività della scuola.
Casa Mehari, la cucina sociale nata a Quarto di Napoli in una villa confiscata alla criminalità con l’obiettivo di garantire un futuro ai giovani più fragili della zona, ha inaugurato una scuola di cucina per ragazzi con sindrome di Down. L’iniziativa, sostenuta dallo chef Gennaro Esposito del ristorante La Torre del Saracino di Vico Equense, è stata realizzata grazie al progetto Cooking a Revolution dell’associazione La bottega dei semplici pensieri.
A Quarto scuola di cucina per ragazzi con sindrome di Down
L’organizzazione di volontariato La bottega dei semplici pensieri è costituita da familiari di persone con sindrome di Down o affette da un lieve deficit intellettivo. La scuola di cucina è stata finanziata nel 2023 da Festa a Vico, il festival gastronomico ideato dallo stesso Esposito che ogni anno raccoglie fondi per cause benefiche.
Grazie ai soldi accumulati con le donazioni, l’associazione è riuscita a comprare una cucina professionale destinata alla scuola. Adesso la struttura sarà in grado di ospitare eventi gestiti e organizzati da ragazze e ragazzi della Bottega dei semplici pensieri, ma anche dai giovani dell’impresa sociale La scheggia, nata nella comunità di recupero per ex tossicodipendenti a Varcaturo.
“Questo risultato è stato ottenuto grazie alla generosa partecipazione di numerosi chef – scrive Esposito sui social –, i quali hanno dedicato il loro tempo alla kermesse per sostenere attivamente diverse cause sociali. Anche quest’anno a Festa a Vico l’obiettivo principale sarà quello di fornire quanto più aiuto possibile a iniziative simili e promuovere sempre più la candidatura della cucina italiana come Patrimonio immateriale dell’Unesco”.
Da simbolo di camorra a luogo di speranza ed inclusione, la villa con giardino e piscina dove sorge Casa Mehari è stata confiscata al clan Polverino e si trova in via Nicotera, nella zona di Quarto chiamata la Macchia. L’amministrazione locale ha dedicato la struttura a Giancarlo Siani, il giornalista del Mattino ucciso il 23 settembre 1985 da due sicari per le rivelazioni che aveva fatto sull’alleanza tra il clan camorristico di Lorenzo Nuvoletta, i Corleonesi e Totò Riina.
Casa Mehari, Quarto diventa luogo di inclusione
A gestire Casa Mehari insieme a La bottega dei semplici pensieri sono la cooperativa sociale La quercia rossa, l’associazione culturale Artemide e l’associazione di promozione sociale Dialogos. “Le cucine sono luoghi di inclusione, dove vince il lavoro di squadra e il rispetto reciproco – aveva detto Esposito in occasione dell’inaugurazione della scuola di cucina –, ma soprattutto è un luogo dove ci si diverte condividendo il piacere provato dai clienti nel gustare quanto preparato”.
Il progetto che mette insieme le diverse realtà di Casa Mehari e in cui si inserisce la scuola di cucina per ragazzi con sindrome di Down si chiama ControVento – Contro la criminalità, verso la legalità. Oltre a quelle di cucina, le attività che vengono svolte sono laboratori di teatro, giornalismo e video making.