La questione dello stop alle caldaie a gas dal 2029 ha generato per mesi dubbi e timori, alimentando un dibattito acceso tra famiglie e operatori del settore. La recente marcia indietro dell’Unione Europea cambia però radicalmente il quadro, introducendo una nuova prospettiva per chi deve installare o sostituire un impianto.
La pubblicazione della nuova bozza del regolamento Ecodesign chiarisce infatti che non esisterà alcun divieto alla vendita delle caldaie a gas dal 2029. Questa decisione riporta serenità a chi deve compiere scelte concrete nei prossimi mesi, evitando uno stop totale che avrebbe avuto conseguenze pesanti.
Nuovi limiti per l’impianto delle caldaie a gas
La precedente bozza prevedeva limiti di rendimento talmente rigidi da escludere quasi tutte le caldaie presenti sul mercato, incluse quelle a condensazione. Una misura così drastica avrebbe creato difficoltà enormi per famiglie, produttori e installatori, generando un vuoto tecnologico difficile da colmare rapidamente.

Con la revisione, la caldaia non viene messa al bando e rimane una soluzione disponibile per chi non può o non vuole adottare sistemi alternativi. La nuova bozza interessa direttamente chi deve decidere cosa installare, offrendo un quadro più chiaro e meno allarmante rispetto alle ipotesi precedenti.
Il divieto originario nasceva da una proposta del 2023 che fissava criteri di efficienza tali da rendere impossibile la vendita di nuovi modelli a gas. La revisione del 1 dicembre cambia completamente la prospettiva, introducendo parametri più realistici e compatibili con le tecnologie attualmente disponibili.
La Commissione europea chiarisce che le caldaie a gas, comprese quelle a condensazione, potranno rimanere sul mercato anche dopo il 2029. L’unica condizione sarà il rispetto dei nuovi requisiti minimi di efficienza stagionale, pensati per garantire prestazioni adeguate e consumi ridotti.
Chi deve sostituire la caldaia nei prossimi anni può quindi farlo senza temere che l’impianto diventi illegale nel breve periodo. La caldaia resta una soluzione conforme, anche se non più incentivabile, mentre gli incentivi continueranno a favorire altre tecnologie nel 2025 e 2026.
Guardando al 2040, non è previsto un divieto assoluto, ma la Direttiva Case Green punta a ridurre gradualmente l’uso dei combustibili fossili. La transizione sarà progressiva, con un percorso basato su sistemi ibridi, integrazioni con rinnovabili e sostituzioni distribuite nel tempo.
Secondo Assotermica e altre associazioni, la revisione evita uno shock al mercato e consente una transizione più equilibrata e sostenibile. In Italia si vendono ogni anno oltre 900.000 caldaie, e un divieto improvviso avrebbe creato problemi enormi per l’intera filiera.
La bozza UE elimina lo spettro del divieto, ma conferma la direzione verso un riscaldamento domestico sempre più efficiente e sostenibile. Chi deve sostituire la caldaia può farlo allora con tranquillità, scegliendo la tecnologia più adatta alla propria casa, alle proprie esigenze e al proprio budget.