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Covid e influenza: gli esperti italiani spingono per la vaccinazione di massa

Fiala di vaccino

La variante Covid Stratus e la stagione influenzale in arrivo: l’importanza della vaccinazione secondo gli esperti italiani.

Con l’arrivo di settembre 2025, l’Italia si trova a fronteggiare un doppio attacco sanitario: l’aumento dei casi di Covid-19 causato dalla variante Stratus (XFG) e l’inizio della stagione influenzale. Secondo i dati di Adnkronos, i contagi giornalieri di Covid-19 stanno per toccare i 3.000 casi, mentre già si segnalano i primi episodi di influenza. Massimo Andreoni della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) ha sottolineato che la scarsa adesione alla vaccinazione contribuisce negativamente alla diffusione delle infezioni respiratorie prevenibili. Ogni anno in Italia si contano almeno 8.000 decessi legati ai virus influenzali, un dato preoccupante che rende evidente la necessità di aumentare la copertura vaccinale.

Fiala di vaccino
Fiala di vaccino

Previsioni invernali e il rischio del “mescolone” virale

Il virologo Fabrizio Pregliasco, tramite un’intervista ad Adnkronos, ha previsto che tra il 15% e il 25% della popolazione italiana potrebbe essere colpita da sindromi simil-influenzali nei mesi invernali, significando che fino a 1 italiano su 4 potrebbe ammalarsi. Pregliasco ha descritto la situazione come un ritorno del “mescolone” virale, con la co-circolazione di Covid-19, virus influenzale e virus respiratorio sinciziale (RSV). Secondo Pregliasco, le condizioni meteorologiche, in particolare il freddo e la durata dell’inverno, potrebbero facilitare la trasmissione virale, creando un contesto ideale per la diffusione di queste infezioni.

La situazione delle vaccinazioni in Italia e le implicazioni economiche

Secondo i dati di The European House – Ambrosetti presentati durante un convegno sulle infezioni respiratorie, solo il 52,5% degli over 65 ha ricevuto il vaccino antinfluenzale nel 2024, un dato ben al di sotto dell’obiettivo del 75% fissato dall’OMS. Per quanto riguarda i richiami contro il Covid-19, la situazione è addirittura peggiore, con solo il 4,5% degli over 60 che ha effettuato la vaccinazione. Rossana Bubbico, Senior Consultant di Ambrosetti, ha evidenziato come le infezioni respiratorie generino un costo di circa 7,5 miliardi di euro all’anno, tra costi diretti e indiretti. Questo rende la prevenzione vaccinale non solo una questione di salute pubblica, ma anche una necessità economica per lo Stato.

L’importanza della vaccinazione per la salute pubblica e la riduzione dei costi sanitari

L’Italia è tra i paesi europei più colpiti dai virus respiratori, con una media di due episodi di malattia all’anno per cittadino. La mortalità legata a queste infezioni è cresciuta del 57,8% tra il 2012 e il 2019, escludendo le fasi pandemiche. Gli esperti, tra cui Andreoni e Pregliasco, concordano sull’importanza dei vaccini: salvano vite e rappresentano lo strumento più efficace per proteggere la salute pubblica e contenere i costi del sistema sanitario nazionale. In questo contesto, l’adesione alla vaccinazione diventa fondamentale per evitare che il peso delle infezioni respiratorie si traduca in un ulteriore aggravio economico e sanitario per il paese.

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ultimo aggiornamento: 18 Settembre 2025 15:40

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