Nella legge di conversione del decreto Fisco – lavoro ci sarà il contributo per i genitori inadempienti a causa della pandemia: ecco i criteri e le modalità per l’accesso al Bonus divorziati.
È giunto il via libera delle commissioni Finanze e Lavoro del Senato al Decreto legge in materia di Fisco e lavoro. Tra le modifiche introdotte nel maxiemendamento su cui il governo di Mario Draghi dovrebbe porre la questione di fiducia, spicca il Bonus divorziati. L’esecutivo stabilisce un fondo da 10 milioni di euro per l’anno 2021, istituito presso il Ministero dell’Economia per essere successivamente trasferito al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio.
Bonus divorziati 2021: arriva il Fondo
Con le risorse del fondo si elargisce un contributo a favore di genitori divorziati in stato di bisogno. Ad insistere per l’inserimento dell’incentivo è stato Matteo Salvini. La proposta è stata accolta dal ministro per le Pari opportunità e la famiglia di concerto con i ministri dell’Economia e delle finanze e della Giustizia.
“Emendamento a mia prima firma per istituire un Fondo da 10 milioni di euro per aiutare papà e mamme separati e divorziati, in difficoltà col lavoro per il Covid, a pagare l’assegno di mantenimento a figli e coniugi”, aveva anticipato il leader della Lega sui social.
Per conoscerne i dettagli bisognerà attendere il decreto del Presidente del Consiglio che dovrà essere adottato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Dl 146/2021, tuttavia le prime indiscrezioni sono già trapelate.
Il Bonus divorziati prevede un assegno fino a 800 euro mensili come parte o interezza dell’assegno di mantenimento. Sarà il decreto a determinare il numero massimo di mensilità stabilite, la tempistica dell’erogazione dei contributi, i criteri e le modalità per la verifica dei presupposti dei richiedenti.
Bonus divorziati: 800 euro per genitori in difficoltà
Possono richiedere il bonus i genitori lavoratori, separati o divorziati, che hanno smesso di ricevere l’assegno di mantenimento perché l’altro genitore è stato condizionato dalla crisi economica causata dal Covid.
La domanda può essere presentata nel caso in cui il genitore inadempiente, a causa della pandemia, ha smesso di lavorare o ha ridotto la propria attività dall’8 marzo 2020 per almeno 90 giorni o con una contrazione di almeno il 30% del reddito rispetto a quello percepito nel 2019.
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ultimo aggiornamento: 5 Dicembre 2021 15:02