Ideati e brevettati dal Politecnico di Milano, misurano peso e volume dei cestini: i cassonetti intelligenti sono il futuro per le amministrazioni.
Milano è una delle prime città d’Italia a dotarsi dei cassonetti intelligenti, i rivoluzionari “smart bin” che rendono veloce e preciso il sistema di smaltimento dei rifiuti. Nati nel 2012 al Politecnico di Milano, i cassonetti intelligenti sono stati ideati da un gruppo di lavoro coordinato da Alberto Rovetta, antesignano della robotica e docente di meccanica dei robot. Rovetta è l’inventore di Michelangelo, il robot in grado di simulare le patologie cardiache per migliorare la didattica cardiologica.
Cassonetti intelligenti: come funziona uno smart bin
In apparenza i cassonetti intelligenti sono dei comuni cestini dei rifiuti. In realtà sono dotati di un algoritmo che permette loro di misurare il peso e il volume del materiale raccolto, la temperatura e l’umidità interne e distinguere così differenziata, umido, plastica, carta e vetro. Questa tecnologia ottica verifica in tempo reale lo stato del cassonetto e consente una gestione trasparente ed efficace del servizio.
I dati immagazzinati dagli “smart bin” sono elaborati e spediti via Internet con GPRS a un coordinamento che a sua volta li invia al centro di raccolta associato. Ogni cassonetto ha tre livelli: completamente vuoto, pieno a metà o per due terzi ed effetto tappo, ovvero quando il cestino è vuoto ma c’è qualcosa che ostacola in superficie. Il sistema è quindi in grado di classificare in modo sicuro e affidabile la particolare situazione di un cassonetto in uno specifico momento.
I vantaggi sono numerosi. La raccolta urbana può facilmente individuare da remoto i punti dove si hanno gli sprechi: quando il sistema avvisa che il cassonetto è pieno, gli operatori agiscono in maniera mirata e sanno di poter procedere allo svuotamento. Il risparmio è evidente: niente più corse inutili dei camion se un cassonetto è vuoto.
Il Politecnico di Milano ha brevettato due tipi di cassonetti intelligenti: quelli con sistema di IA integrato (grazie all’utilizzo delle onde luminose, non avviene alcun contatto tra rifiuti e sensori) e quelli con sensori intelligenti separati dal cassonetto. Questi ultimi sono stati esposti persino all’Expo 2010 di Shanghai e acquistati dal governo cinese per la loro robustezza e la manutenzione minima. Il modello base costa 100 euro, quello in fibra di vetro ancora meno.
Cassonetti intelligenti, Milano allarga la sperimentazione
Dopo un periodo di sperimentazione di sei mesi nel quartiere Città Studi, AMSA (la municipalizzata che gestisce i servizi ambientali) e A2A (l’azienda energetica che controlla AMSA) sono pronte ad estendere la tecnologia in tutta la città con un nuovo progetto. Ad oggi Milano conta 36mila cassonetti di varie dimensioni, di cui 23mila in strada e 13mila nelle aree verdi.
“Stiamo concordando con il Comune il piano migliore per proseguire e arrivare in futuro a completare la città – fa sapere Marco Moretti, il direttore del settore Information Technology di A2A –. I benefici, a conti fatti, superano i costi: contiamo anche di esportare il brevetto all’estero”.
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ultimo aggiornamento: 29 Marzo 2022 9:49