Il censimento nazionale degli autovelox promette maggiore trasparenza e controllo sulla legittimità dei dispositivi di rilevamento della velocità.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato il via a un’importante iniziativa volta a mappare tutti gli autovelox presenti sul territorio italiano. Con oltre 14.000 dispositivi stimati in funzione, la registrazione obbligatoria entro 60 giorni si propone di garantire maggiore trasparenza e controllo. I Comuni e le forze dell’ordine sono invitati a registrare tali dispositivi in un database centrale, pena l’invalidità delle multe emesse. La questione dell’omologazione rimane, tuttavia, un problema irrisolto che solleva dubbi sulla legittimità di alcune sanzioni.

Obbligo di registrazione: un passo verso la trasparenza
La decisione di procedere con il censimento nazionale degli autovelox rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza nel controllo della velocità. Comuni, Province, Prefetture e forze dell’ordine hanno ora 60 giorni per registrare ogni dispositivo sul portale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il mancato adempimento entro il 30 novembre 2025 comporterà l’invalidità delle multe emesse da dispositivi non registrati, che diventeranno automaticamente illegittime. Questo obbligo di registrazione intende fornire ai cittadini uno strumento di tutela, permettendo loro di verificare la regolarità degli autovelox attraverso la consultazione della banca dati ministeriale.
Il nodo dell’omologazione: una questione aperta
Nonostante il censimento, il problema dell’omologazione dei dispositivi rimane irrisolto. Molti autovelox attualmente in uso non dispongono di un’omologazione conforme, sebbene siano stati formalmente approvati. La Corte di Cassazione ha chiarito che approvazione e omologazione non sono sinonimi, sollevando dubbi sulla legittimità delle multe emesse da apparecchi non completamente in regola. La mancanza di omologazione conforme porta a contenziosi e richieste di annullamento delle sanzioni, evidenziando la necessità di una soluzione definitiva a questo problema giuridico.
Verso un sistema di controllo della velocità più affidabile
Il censimento degli autovelox rappresenta un tentativo di rendere il sistema di controllo della velocità più regolamentato e trasparente. Rendere pubblici i dati sui dispositivi consentirà ai cittadini di controllare la legittimità e l’omologazione degli autovelox, eliminando la presenza di apparecchi “fantasma” che minano la fiducia nel sistema sanzionatorio. Una banca dati ufficiale potrà contribuire a ridurre le controversie e fornire prove certe in caso di contestazioni. La riuscita di questa iniziativa dipende dalla capacità delle amministrazioni locali di rispettare le scadenze e dal monitoraggio rigoroso da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’obiettivo finale è che la sicurezza stradale prevalga su logiche di semplice introito economico, garantendo un sistema di controllo della velocità più equo e trasparente.