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Acconto IVA del 29 dicembre: guida al calcolo e alle sanzioni per chi non paga

Acconto IVA del 29 dicembre

Il termine per il versamento dell’acconto IVA 2025 interessa imprese e professionisti con partita IVA. Ecco chi è obbligato, i metodi di calcolo e le sanzioni previste

Roma, 20 dicembre 2025 – Si avvicina la scadenza per il versamento dell’acconto IVA 2025, un adempimento obbligatorio per molti contribuenti titolari di partita IVA. Il termine ultimo per effettuare il pagamento è fissato al 29 dicembre 2025, slittamento dovuto al fatto che il 27 dicembre cade di sabato. L’acconto riguarda le operazioni effettuate nell’ultimo periodo dell’anno e varia a seconda della periodicità della liquidazione IVA adottata dal contribuente.

Chi deve versare l’acconto IVA e quando

L’acconto IVA è dovuto da tutti i soggetti passivi IVA, ovvero imprenditori e professionisti che effettuano liquidazioni periodiche dell’imposta. Sono esonerati dall’obbligo, invece, coloro che non sono tenuti a effettuare liquidazioni periodiche, come gli agricoltori in regime agevolato, i contribuenti aderenti al regime forfettario, e i soggetti che svolgono esclusivamente operazioni esenti o non imponibili.

Acconto IVA del 29 dicembre
Bisognerà prestare molta più attenzione al calcolo delle sanzioni – leonardo.it

Per il 2025, i contribuenti mensili devono versare l’acconto relativo al mese di dicembre, mentre i trimestrali devono effettuare il versamento connesso al quarto trimestre o in sede di dichiarazione annuale IVA. L’acconto rappresenta un anticipo sul saldo IVA relativo all’intero periodo d’imposta 2025 che verrà definito con la dichiarazione annuale.

Non è necessario effettuare il versamento se l’importo dovuto è inferiore a 103,29 euro. In caso contrario, il pagamento deve essere effettuato tramite il Modello F24, senza applicazione di maggiorazioni o interessi.

I contribuenti possono scegliere tra tre diversi metodi per determinare l’importo dell’acconto:

Metodo storico: prevede il versamento dell’88% dell’importo dell’ultima liquidazione IVA del 2024. Per i contribuenti mensili, si fa riferimento alla liquidazione di dicembre, mentre per i trimestrali si usa la dichiarazione annuale IVA o la liquidazione del quarto trimestre per i contribuenti speciali.

Metodo analitico (o effettivo): si calcola il 100% dell’IVA relativa alle operazioni effettuate fino al 20 dicembre 2025. Questo metodo richiede una liquidazione anticipata che considera le fatture emesse e ricevute nei periodi indicati.

Metodo previsionale: prevede il versamento dell’88% di quanto si stima di dover fatturare entro la fine dell’anno, basandosi su una proiezione delle operazioni attive e passive.

Il contribuente può scegliere liberamente il metodo più conveniente o semplice da adottare. Se dal calcolo non risultano somme da versare, non è obbligatorio effettuare il pagamento.

Per i soggetti che adottano il meccanismo dello split payment, il Decreto Ministeriale del 23 gennaio 2025, articolo 5 comma 2-bis, fornisce indicazioni specifiche. Chi sceglie il metodo storico deve considerare l’imposta effettivamente dovuta all’Erario, mentre chi versa direttamente l’imposta deve effettuare un ulteriore pagamento per l’imposta derivante dallo split payment.

Il versamento dell’acconto deve avvenire esclusivamente tramite il modello F24 in modalità telematica, utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate o intermediari abilitati. È consentita la compensazione con eventuali crediti fiscali disponibili, purché derivanti da dichiarazioni regolarmente presentate.

I codici tributo da utilizzare sono il 6013 per i contribuenti mensili e il 6035 per i trimestrali, con indicazione dell’anno d’imposta 2025. L’acconto non può essere rateizzato, pertanto il pagamento deve essere effettuato in un’unica soluzione.

Il mancato o ritardato versamento dell’acconto IVA comporta l’applicazione di sanzioni amministrative. La misura ordinaria è pari al 25% dell’imposta non versata. Tuttavia, se il versamento viene effettuato entro 90 giorni, la sanzione si riduce al 12,5%. Per ritardi inferiori a 14 giorni, la sanzione è ulteriormente ridotta ad un quindicesimo per ogni giorno di ritardo.

È possibile regolarizzare le violazioni tramite il ravvedimento operoso versando, con il modello F24, l’imposta dovuta, gli interessi calcolati all’1% su base giornaliera (codice tributo 1991) e la sanzione ridotta (codice tributo 8904).

L’attenzione al corretto calcolo e al tempestivo versamento dell’acconto IVA è fondamentale per evitare sanzioni e per garantire una corretta gestione fiscale in vista della chiusura dell’anno d’imposta 2025.

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ultimo aggiornamento: 20 Dicembre 2025 18:56

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