Con l’avvicinarsi del 2026, il Ministero dell’Economia e delle Finanze sta definendo le linee guida per la gestione del debito pubblico, delineando strategie che confermano l’attenzione del Tesoro verso i piccoli investitori. Tra le misure in preparazione figurano nuove emissioni di Btp Italia e Btp Valore, strumenti che negli ultimi anni hanno consolidato la loro popolarità tra i risparmiatori retail, grazie a cedole indicizzate, premi di fedeltà e strumenti di tutela del capitale.
Le anticipazioni sulle emissioni del 2026 indicano una conferma della strategia già seguita negli anni recenti, con particolare attenzione a garantire trasparenza e accessibilità per il pubblico dei piccoli investitori.
Btp Valore 2026: flessibilità e premi per i retail
Il Btp Valore, introdotto con l’obiettivo di rafforzare la partecipazione dei risparmiatori individuali, continuerà a essere uno strumento centrale nel 2026. Dopo le due emissioni del 2025, per un totale di circa 31,5 miliardi di euro, il Tesoro valuterà nuove operazioni in base alle condizioni di mercato.
Le emissioni saranno caratterizzate da una certa flessibilità, sia per quanto riguarda le scadenze sia per la tipologia di cedole, con conferma dei premi finali dedicati agli investitori retail. In aggiunta, resterà disponibile la possibilità di rimborso anticipato del capitale, strumento già introdotto con il Btp Più, pensato per offrire maggiore liquidità e adattabilità alle esigenze dei sottoscrittori. Ogni nuova emissione avrà inoltre una denominazione distintiva, utile a differenziarla sul mercato e a semplificarne l’identificazione da parte degli investitori.

Per quanto riguarda il Btp Italia, le prossime emissioni dovrebbero mantenere le caratteristiche che ne hanno determinato il successo. Indicizzazione al tasso di inflazione nazionale e premio finale riservato a chi acquista alla sottoscrizione e detiene il titolo fino a scadenza. Questi strumenti continuano a rappresentare una soluzione efficace per proteggere il potere d’acquisto dei risparmiatori in un contesto economico caratterizzato da incertezze sui tassi.
Il Tesoro potrà inoltre ricorrere a operazioni di riacquisto e concambio per assicurare liquidità e funzionamento efficiente del mercato secondario dei Btp Italia. Confermando l’attenzione verso la stabilità e la trasparenza delle negoziazioni.
Non mancano novità anche sul fronte dei titoli a lungo termine. Con possibilità di riaprire emissioni a 50 anni già esistenti tramite aste ordinarie o sindacati di collocamento, qualora le condizioni di mercato risultino favorevoli. Le recenti esperienze includono il Btp marzo 2072 e il Btp marzo 2047, la prima emissione a 50 anni della Repubblica.
Per il 2026, le emissioni lorde sui titoli a lungo termine sono previste in linea con il 2025. Concentrandosi su scadenze a 15 e 30 anni per un ammontare complessivo di circa 31,6 miliardi, con emissioni nette che dovrebbero risultare leggermente negative.