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Sanatoria edilizia, svolta epocale: cosa diventa sanabile (e cosa no) nel nuovo maxi piano del Governo

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Il Governo italiano ha varato un nuovo maxi piano per la sanatoria edilizia, segnando una svolta significativa nella gestione delle irregolarità urbanistiche.

Questa misura legislativa, attesa da anni, ridefinisce con precisione cosa potrà essere sanato e quali situazioni rimarranno escluse, con ricadute importanti per privati cittadini, imprese e amministrazioni locali.

Negli ultimi mesi, il dibattito sulla sanatoria edilizia ha acquisito nuovo slancio, soprattutto alla luce delle esigenze di regolarizzazione post-pandemica e della necessità di semplificare le procedure burocratiche. Il nuovo decreto governativo punta a chiarire i casi in cui è possibile ottenere il condono, intervenendo su molteplici aspetti del patrimonio immobiliare italiano.

In particolare, il piano prevede la possibilità di sanare interventi edilizi realizzati senza permesso o in difformità, purché non compromettano la sicurezza strutturale e non contrastino con le norme di tutela ambientale o paesaggistica. Viene dunque esclusa la sanabilità per quelle costruzioni che violano gravemente i vincoli di tutela o che hanno impatti irreversibili sul territorio, in linea con la crescente attenzione alle politiche di sostenibilità ambientale.

Requisiti e limiti per la sanatoria

Il Governo ha stabilito criteri più stringenti per evitare abusi e garantire una maggiore trasparenza. Per poter accedere alla sanatoria, è necessario che l’immobile rispetti alcune condizioni fondamentali: non deve trovarsi in aree a rischio idrogeologico elevato, non deve alterare la destinazione urbanistica del suolo e deve essere conforme alle normative antisismiche vigenti. Inoltre, è previsto un iter semplificato per gli interventi minori, mentre restano più rigorose le verifiche per i progetti di maggiore entità.

Un’altra novità importante riguarda la tempistica: il piano prevede scadenze chiare entro le quali presentare le domande di sanatoria, con l’obiettivo di evitare lungaggini e contenziosi che per anni hanno caratterizzato il settore edilizio italiano.

La nuova sanatoria edilizia rappresenta una boccata d’ossigeno per molti proprietari di immobili, che potranno regolarizzare situazioni irregolari senza incorrere in pesanti sanzioni o demolizioni. Questo favorirà anche un incremento della trasparenza nel mercato immobiliare, facilitando le compravendite e le operazioni di ristrutturazione.

Dal punto di vista delle amministrazioni locali, il piano è stato accolto con attenzione, in quanto introduce strumenti più efficaci per il controllo del territorio e la tutela del paesaggio, senza rinunciare a una giusta flessibilità per gli interventi di modesta entità. Il rapporto tra Stato e enti territoriali si rafforza grazie a un coordinamento più stretto nelle procedure di verifica e rilascio delle autorizzazioni.

Infine, il Governo ha sottolineato l’importanza di questo intervento anche in chiave di rilancio economico, poiché il settore edilizio resta un volano fondamentale per l’occupazione e per l’economia nazionale. La sanatoria, dunque, non è solo un provvedimento tecnico, ma parte integrante di una strategia più ampia di sviluppo sostenibile e rigenerazione urbana.

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ultimo aggiornamento: 29 Dicembre 2025 12:16

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