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Fondi pensione, svolta storica: il futuro dei 4 milioni di iscritti alle linee garantite

Novità sul fondo pensioni

La recente approvazione della Manovra 2026 rilancia un dibattito cruciale per la previdenza complementare italiana, con particolare attenzione alla sorte degli oltre 4 milioni di iscritti alle linee garantite dei fondi pensione. Con il voto finale alla Camera ormai imminente, si delineano importanti novità normative che influenzeranno direttamente il futuro di milioni di lavoratori e i meccanismi di investimento dei contributi pensionistici.

Fondo pensioni: tutte le novità - leonardo.it

Nuove regole per i fondi pensione e il life cycle

Dopo un iter parlamentare intenso, caratterizzato da più di 5.700 emendamenti e un confronto serrato tra le forze politiche, la Manovra introduce un obbligo per i fondi pensione: investire i contributi dei cosiddetti “silenti” utilizzando il meccanismo del life cycle. Questo sistema, già previsto ma non ancora pienamente applicato, adatta automaticamente il profilo di rischio degli investimenti in base all’età del lavoratore e al suo orizzonte temporale di vita lavorativa, passando da strategie più aggressive a soluzioni prudenti con l’avvicinarsi della pensione.

Fino ad oggi, i fondi erano tenuti a collocare i contributi dei silenti nelle linee garantite, comparti che hanno tradito le aspettative in termini di rendimento e flessibilità. Con la nuova normativa, invece, si prospetta una revisione degli investimenti, anche se è atteso un imminente intervento della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP) per definire le modalità operative e le implicazioni per gli iscritti.

Manovra 2026: le novità sui fondi pensioni - leonardo.it

Gli iscritti alle linee garantite sono circa 3,9 milioni, di cui il 30% ha meno di 40 anni, un dato che sottolinea come una quota rilevante di giovani lavoratori sia coinvolta in questa trasformazione. La transizione dal sistema tradizionale delle linee garantite al life cycle mira a migliorare la diversificazione e i rendimenti degli investimenti, garantendo al contempo una progressiva riduzione del rischio con l’avvicinarsi del pensionamento.

La COVIP, autorità amministrativa indipendente che regola e vigila il mercato della previdenza complementare in Italia, avrà un ruolo determinante nel monitorare l’applicazione delle nuove disposizioni e nel tutelare gli interessi degli aderenti. La presidente Francesca Balzani e il direttore generale Lucia Anselmi stanno già predisponendo le linee guida per accompagnare fondi e iscritti in questa fase di cambiamento.

Incentivi e flessibilità per rafforzare la previdenza integrativa

Parallelamente all’adozione del life cycle, la Manovra 2026 ha introdotto altri interventi volti a incentivare la previdenza complementare, soprattutto tra le nuove generazioni. Tra questi, spicca l’aumento del tetto di deducibilità fiscale dei contributi volontari, ora fissato a 5.300 euro annui, un rialzo moderato rispetto al precedente limite di 5.164,57 euro ma significativo per stimolare maggiori versamenti.

È stata inoltre ampliata la flessibilità nell’utilizzo delle risorse accumulate: oltre alla tradizionale opzione della rendita vitalizia, è stata introdotta la rendita a durata definita, che consente di scegliere un periodo di erogazione predeterminato (non inferiore a cinque anni). Questa nuova formula offre maggiore libertà agli iscritti, permettendo anche in caso di premorienza di lasciare il montante residuo al fondo o ai beneficiari.

Infine, a partire da luglio 2026, sarà operativo il meccanismo del tacito conferimento del Tfr (Trattamento di Fine Rapporto) per i neoassunti, che verrà automaticamente destinato alla previdenza complementare salvo esplicita rinuncia entro 60 giorni. Questa misura punta a rafforzare l’adesione dei giovani al sistema pensionistico integrativo, riducendo l’attuale gap di copertura previdenziale.

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ultimo aggiornamento: 29 Dicembre 2025 21:46

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