C’è una tecnologia che parla. Ma ce n’è una, più rara, che sa ascoltare.
Alessandro Martucci, cofondatore e Business Development Lead di Nextworks Srl, appartiene a questa seconda scuola di pensiero. Ingegnere con un passato nella ricerca e sviluppo del VoIP, oggi è il ponte tra l’universo tecnico dell’integrazione di sistemi complessi e il linguaggio estetico dell’architettura d’interni.
Alessandro Martucci è la figura che traduce le esigenze degli architetti, dei progettisti e dei clienti in esperienze digitali integrate. Il suo lavoro non è vendere tecnologia, ma disegnare soluzioni che scompaiono alla vista e restituiscono comfort, controllo e bellezza.
Alessandro Martucci sottolinea spesso che «la tecnologia migliore è quella che non invade lo spazio, ma lo accompagna con naturalezza». Secondo il manager, l’innovazione autentica non si misura dalla quantità di dispositivi visibili, ma dalla capacità di integrare soluzioni complesse in modo così fluido da diventare parte organica dell’ambiente. Un sistema ben progettato, spiega, deve esaltare l’architettura e migliorare la vita quotidiana, senza mai trasformarsi in un ostacolo estetico o funzionale.
Dall’R&D alla regia tecnologica dell’abitare
Il percorso professionale di Alessandro Martucci nasce nei laboratori del Consorzio META Pisa, passa per Olivetti Sanità, arriva fino alla Florida, tra consulenze su tecnologie di rete e gateway IP capaci di trasformare la voce analogica in pacchetti digitali. Sono gli anni pionieristici del VoIP, in cui Alessandro Martucci lavora su sistemi predittivi e intelligenti, quando ancora la “convergenza digitale” era un’ipotesi remota.
Quell’esperienza lo forma in profondità: Martucci non è solo un commerciale. È un tecnico che conosce i bit sotto il cofano della tecnologia e che per questo riesce a costruire soluzioni intelligenti e accessibili per chi non parla il linguaggio del codice.
Come ricorda lui stesso, «avere messo le mani nei sistemi quando il VoIP era ancora sperimentale mi ha insegnato che innovare significa sempre immaginare un passo oltre ciò che sembra possibile». Martucci rivendica con orgoglio quegli anni pionieristici, in cui la tecnologia non era ancora pronta per il mercato e serviva coraggio per crederci. È lì che ha imparato a guardare oltre l’immediato, a intravedere potenzialità future e a tradurle in soluzioni concrete. Oggi quello stesso approccio lo guida nel portare nel mondo residenziale soluzioni che non seguono i trend, ma li anticipano.
Symphony: una piattaforma, infinite esperienze
Oggi Alessandro Martucci è il volto di Nextworks Srl nel mercato residenziale di fascia alta. Ville sul mare, residenze in collina, spazi in cui la domotica non è un optional, ma un componente strutturale del progetto abitativo. Attraverso Symphony, il software proprietario sviluppato internamente da Nextworks, accompagna architetti e clienti nella trasformazione di esigenze architettoniche complesse in sistemi digital living su misura.
La sua forza? Saper ascoltare, mediare, restituire soluzioni che uniscono rigore tecnico, sensibilità progettuale e un’attenzione quasi artigianale al dettaglio. Come emerso in una recente intervista con l’architetto e content creator ArchiSax, Alessandro Martucci è uno dei promotori di una visione in cui la collaborazione tra progettisti e tecnici è la chiave per elevare la qualità del risultato finale.
La sua attività quotidiana non è mai limitata a un singolo progetto, ma è un lavoro di regia continua. Martucci coordina team eterogenei, dialoga con architetti di fama internazionale e segue il cliente in ogni fase, dalla progettazione all’installazione. È un approccio che lui stesso definisce “sartoriale”, perché ogni residenza è unica e richiede una risposta personalizzata, capace di valorizzare tanto la tecnologia quanto lo spazio abitativo.

La cultura della convergenza
In Martucci convivono due anime: quella del progettista sistemico e quella del mediatore culturale tra mondi che raramente dialogano – architettura e IT. Il suo approccio parte da un principio molto semplice, ma spesso trascurato: “Non si progetta un sistema, si progetta un’esperienza”.
Dietro ogni residenza connessa c’è un ascolto approfondito dei bisogni del cliente, un disegno condiviso con il progettista e un sistema orchestrato con precisione. In questo, incarna uno dei valori fondanti di Nextworks Srl: rendere la tecnologia invisibile, ma presente, elegante e funzionale.
Questa visione si inserisce in un trend globale che vede la tecnologia diventare parte integrante dell’architettura, non più elemento a sé stante. Alessandro Martucci ribadisce che «la differenza tra un impianto tecnologico e un’esperienza abitativa sta nel modo in cui la tecnologia si fonde con lo spazio, senza mai imporsi».
Alessandro Martucci: la regia invisibile dell’innovazione residenziale
Ci sono pochi professionisti in grado di parlare con cognizione tanto con un ingegnere quanto con un interior designer. Alessandro Martucci è uno di questi. La sua carriera è un esempio concreto di come la tecnologia possa diventare un servizio intelligente, capace di adattarsi ai contesti, alle persone e ai desideri.E soprattutto, come lui stesso ama ripetere, “è ancora divertente farlo”. Un’affermazione che, in un mondo spesso dominato da jargon tecnico e logiche prestazionali, dice molto più di quanto sembri.
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ultimo aggiornamento: 10 Ottobre 2025 9:56