Dopo un’assenza di oltre due decenni, Telemontecarlo (TMC) ritorna ufficialmente sulle frequenze del digitale terrestre italiano. La storica emittente, che aveva cessato le trasmissioni nel 2001 per lasciare spazio a LA7, riprende oggi vita con un progetto rinnovato e una nuova gestione indipendente dal Principato di Monaco, pur mantenendo il celebre nome che l’ha contraddistinta per decenni. Questa rinascita segna un importante evento nel panorama televisivo italiano, riportando in auge un marchio legato a un’epoca in cui TMC rappresentava una valida alternativa ai canali Rai.

La rinascita di Telemontecarlo: dalle origini a oggi
Fondata ufficialmente il 5 agosto 1974, Telemontecarlo fu la prima emittente televisiva privata in lingua italiana trasmessa dal Principato di Monaco. La sua nascita rispondeva alle esigenze della numerosa comunità italiana residente nel Principato, ma ben presto il suo segnale, trasmesso in tecnica a colori già dal 1974, si diffuse in regioni italiane quali Liguria, Piemonte e Lombardia, anticipando di quasi tre anni la Rai nelle trasmissioni a colori. Negli anni settanta e ottanta, TMC si impose come la principale alternativa televisiva pubblica all’emittenza statale, rappresentando un punto di riferimento per il pubblico italiano in cerca di contenuti diversi.
L’emittente si caratterizzò per una programmazione innovativa e di qualità, con collaborazioni di spicco come quella del giornalista sportivo Gianni Brera e del celebre conduttore Mike Bongiorno. Inoltre, il noto giornalista Indro Montanelli fondò nel 1976 il telegiornale della rete, “Le notizie del Giornale nuovo”, segnando un importante momento di approfondimento giornalistico indipendente.
L’espansione italiana di Telemontecarlo fu favorita dalla legge n. 103 del 1975, che autorizzò l’installazione di ripetitori sul territorio nazionale per emittenti straniere, permettendo così alla rete monegasca di competere con Rai su scala nazionale. Tuttavia, con l’ascesa delle reti private nazionali di Fininvest negli anni ottanta, TMC cominciò a perdere terreno, trasformandosi progressivamente in un canale di nicchia.

Nel corso della sua storia, Telemontecarlo è passata sotto varie gestioni: dal controllo della radio francese Europa 1 e dell’agenzia Publicis, fino all’acquisizione da parte del gruppo brasiliano Rede Globo nel 1985, che deteneva il 90% delle quote, mentre il restante 10% rimase in mano alla Rai. Durante questa fase, la rete brasiliana potenziò gli impianti tecnici e cercò di consolidare la programmazione, affidando ruoli chiave a professionisti brasiliani con esperienze internazionali.
Nel 2000, l’emittente fu acquistata da Seat Pagine Gialle, società appartenente a Telecom Italia, che nel giugno 2001 trasformò definitivamente TMC in LA7, chiudendo così un capitolo importante della televisione italiana.
Il ritorno: una nuova era per TMC
L’attuale rilancio di Telemontecarlo avviene in una veste completamente rinnovata: non più un’emittente legata al Principato di Monaco, ma un canale che riprende il nome storico per affacciarsi al pubblico italiano attraverso la tecnologia digitale terrestre e la piattaforma HbbTV. Questa nuova versione di TMC si propone di essere una rete generalista rivolta a un pubblico ampio, con una programmazione aggiornata che punta a riconquistare la visibilità e la rilevanza perdute nel corso degli anni.
La riapertura non ufficiale attraverso il canale HbbTV nelle reti locali rappresenta un passo strategico per la rete, che intende sfruttare le potenzialità del digitale per raggiungere gli spettatori con contenuti innovativi e di qualità, senza rinunciare all’identità storica che l’ha caratterizzata fin dagli anni settanta.
Il rilancio di TMC si inserisce in un contesto televisivo italiano sempre più dinamico, dove la competizione tra canali generalisti e piattaforme digitali spinge verso nuovi modelli di servizio e di fruizione dei contenuti. Il ritorno di Telemontecarlo sul digitale terrestre rappresenta dunque un evento di rilievo, che coniuga la tradizione con la modernità e rilancia un marchio storico nel cuore dell’informazione e dell’intrattenimento italiano.