In Italia, il costo della benzina continua a rappresentare una delle principali spese per i cittadini, influenzata da una combinazione di fattori che vanno ben oltre il prezzo del petrolio grezzo. Nonostante le oscillazioni del mercato energetico globale, il prezzo alla pompa rimane elevato, in gran parte a causa della struttura composita che determina il costo finale del carburante.

Strategie efficaci per ridurre il consumo di benzina
Il prezzo della benzina in Italia è suddiviso in diverse componenti: circa il 30% è attribuibile al costo del prodotto raffinato, mentre il 20% rappresenta il margine degli operatori di distribuzione. La fetta più rilevante, pari al 50%, è costituita da accise e IVA, un carico fiscale tra i più alti in Europa. Questo aspetto rende inevitabilmente più alto il prezzo del carburante, indipendentemente dall’andamento del costo del petrolio sui mercati internazionali.
L’attenzione alla fiscalità e la pressione tributaria sul carburante sono temi costantemente monitorati anche da associazioni di tutela dei consumatori come Federconsumatori, che da anni si impegna nell’informazione e nella difesa degli interessi degli automobilisti italiani.
Di fronte all’impossibilità per molti di rinunciare all’uso dell’auto, soprattutto in aree con scarsa offerta di trasporto pubblico, è fondamentale adottare alcune strategie di guida e manutenzione per contenere i consumi di carburante e, di conseguenza, risparmiare.
Innanzitutto, uno stile di guida corretto è fondamentale: mantenere una velocità costante e moderata, evitare accelerazioni e frenate brusche e cambiare marcia a regimi bassi (intorno ai 2.500 giri per i motori a benzina e 2.000 per i diesel) può ridurre significativamente i consumi. La guida “a singhiozzo” non solo aumenta il consumo di carburante, ma accelera anche l’usura di pneumatici e freni.
Per quanto riguarda i percorsi brevi, è opportuno privilegiare l’uso della bicicletta o dei mezzi pubblici, poiché il motore a freddo consuma più carburante rispetto a quando è a temperatura di esercizio. Evitare di utilizzare l’auto per tragitti molto brevi non solo aiuta il portafoglio, ma contribuisce anche alla riduzione dell’inquinamento e al miglioramento della salute pubblica.

La manutenzione dell’auto è un altro fattore cruciale: controllare regolarmente la pressione degli pneumatici (pneumatici sgonfi aumentano il consumo per via dell’attrito maggiore), mantenere pulito il filtro dell’aria e rispettare le scadenze per il cambio dell’olio sono semplici accorgimenti che possono fare una grande differenza.
Inoltre, bisogna evitare i carichi superflui in auto, poiché ogni chilogrammo di peso in più incide direttamente sul consumo di carburante, arrivando a incrementarlo fino al 40%.
La gestione del climatizzatore e la velocità ideale per risparmiare
L’uso del climatizzatore e del riscaldamento dei sedili, pur aumentando il comfort di guida, comporta un maggiore consumo energetico e quindi di carburante. In particolare, mantenere il condizionatore acceso può aumentare il consumo di benzina fino a 1-2 litri ogni 100 chilometri. In città e a basse velocità, abbassare il finestrino può rappresentare un’alternativa valida al condizionamento, mentre a velocità più elevate è preferibile utilizzare il climatizzatore per non aumentare la resistenza aerodinamica.
Per quanto riguarda la velocità, il range ottimale per contenere i consumi si colloca tra i 70 e i 90 chilometri orari. Superare questa soglia implica un aumento significativo del carburante consumato: un veicolo che viaggia a 160 km/h consuma infatti il 45% in più rispetto a uno che procede a 120 km/h.