Non tutti i marchi cinesi sono destinati ad avere successo in Italia ma su questi, ci sentiremmo di puntarci qualcosa…
Gli economisti ci hanno avvisato per tanti anni dell’arrivo in massa di automobili cinesi low cost nel nostro continente, specie in Italia. Poco costose, anche contando dazi e costi per l’importazione, dotate di tutto l’essenziale per fare felice un cliente, queste vetture sono il nemico naturale di colossi come il Gruppo Stellantis, Volkswagen e Renault e grandi alleati per i consumatori.
Non tutti i marchi cinesi, però, si sono dimostrati solide realtà su cui investire: si stima che decine dei brand che hanno aperto in questi 10 anni siano già andati in bancarotta, figli di una strategia di investimento molto rischiosa che, però, ad alcuni ha ripagato in pieno. Alcuni brand cinesi sono effettivamente diventati un pericolo per le rivali europee. E sono in piena ascesa.
In questo elenco, non si può non partire da BYD, spesso letto come Build Your Dreams – costruisci i tuoi sogni in inglese – anche se il fondatore Wang Chuanfu non ha mai confermato questo anagramma. Qualche sogno lo ha sicuramente realizzato però: BYD ha sorpassato Tesla per il numero di auto vendute quest’anno, arrivando a mostrare un impressionante “net worth” superiore ai 100 miliardi di euro. In Italia, le BYD sono sempre più diffuse, siamo solo in attesa della versione low cost della Seal, venduta in Cina all’equivalente di 8.000 €!
Quali marchi vanno meglio in Cina?
Molto più in basso nella scala gerarchica dei brand cinesi se pensiamo al solo fatturato troviamo la realtà Dongfeng, azienda produttrice di automobili e mezzi pesanti che vanta comunque un valore netto vicino ai 10 miliardi di euro, cosa che la rende un marchio sicuro su cui fare affidamento. La casa che produce soprattutto SUV come la Huge o la Mage è attiva anche in Italia e sta affermandosi sempre di più, anche a discapito delle competitor italiane.

Ben più affermata ormai da anni è MG, anagramma di Morris Garage: i tempi delle belle cabriolet come la B sono finiti: ora, il marchio che come non tutti sanno è di proprietà della cinese SAIC, produce soprattutto SUV che sono tra i più venduti in Europa, Spagna e Italia compresa, nonostante qualche piccola polemica sulla loro affidabilità generale. Presto, il marchio lancerà una sportiva nostalgica: la Cyberster.
Chiudiamo con quello che potrebbe diventare il marchio più importante di tutti, se riuscisse a seguire alla perfezione la sua strategia di marketing. Xiaomi è la prova che si possono differenziare le proprie attività senza perdere in qualità e vendite: l’azienda produttrice di Smartphone ha costruito in Cina veicoli come la YU7, capace di vendere circa 300.000 unità nelle prime ore dell’apertura degli ordini. Anche se non è attiva in Italia, Xiaomi prevede di portare le sue automobili da noi entro il 2027 e potrebbe rappresentare un brusco risveglio per tutti i rivali europei e asiatici.