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Alzheimer e Parkinson, tre nuove scoperte su queste malattie neurodegenerative

Badante e anziana

Tre recenti scoperte in ambito medico molto promettenti, in quanto aprono le strade a cure più efficaci per Alzheimer e Parkinson.

Negli ultimi tempi gli studiosi sono concentrati in particolare sul morbo di Parkinson e quello di Alzheimer, che sono quelli più temuti per la nostra salute. Malattie che non possono essere debellate in quanto neurodegenerative. In merito, però, sono state effettuate tre importanti scoperte, che potrebbero ridefinire il modo in cui ci si approccia a queste gravi patologie.

Alzheimer e Parkinson, effettuate tre nuove scoperte

L’università statale dell’Arizona ha scoperto – nei fatti – la causa che porta all’insorgere del morbo di Alzheimer. Nello specifico, dunque, avviene un blocco tra il nucleo delle cellule e il citoplasma che provoca un accumulo di granuli di stress che limita la protezione dell’RNA.

Alzheimer
Alzheimer

A quel punto, dunque, i pazienti iniziano a soffrire di demenza. Per questo motivo, dunque, è molto importante che questi ricercatori siano risaliti alla vera causa di questa patologia neurodegenerativa, in quanto in futuro si potrà tenere sotto controllo l’avanzare della malattia neurodegenerativa, migliorando, al contempo, non solo la vita dei pazienti, ma anche quella delle famiglie in generale dei caregiver.

Inoltre, un gruppo di ricercatori del Florey Institute of Neuroscience ha condotto un test non invasivo su un gruppo di persone, confrontando l’età di insorgenza dei problemi di natura cognitiva rispetto a quella osservata, tenendo in considerazione anche fattori di rischio, quali il fumo, il diabete e l’obesità.

Il modello ottenuto, alla fine, ha raggiunto un’accuratezza di 2,8 anni, rispetto al reale.

Lo studio italiano

In Italia un gruppo di ricercatori di Tor Vergata e Padova hanno carpito nuove informazioni capaci di predire la presenza del morbo di Parkinson, attuando uno studio sulla lettura dei dati trasmessi da un semplice elettroencefalogramma.

In tale contesto, l’obiettivo principale è stato quello di porre sotto analisi le diverse aree che compongono il cervello, nonché la comunicazione che intercorre fra le stesse.

I ricercatori hanno constatato disturbi del sonno e altre importanti informazioni, che possono essere utili per attuare nuovi approcci metodologici e cure.

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ultimo aggiornamento: 24 Febbraio 2025 16:41

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