Le ragioni dietro la revoca dei benefici della Legge 104 da parte dell’INPS e come i cittadini possono tutelarsi efficacemente.
Recentemente, molte famiglie italiane si sono trovate ad affrontare una situazione complessa e preoccupante: l’INPS ha revocato i benefici previsti dalla Legge 104/1992. Questa decisione ha un impatto significativo su chi vive o assiste persone con disabilità , comportando la perdita di permessi retribuiti, agevolazioni fiscali e altre facilitazioni vitali nella vita quotidiana.
L’INPS ha il compito di verificare periodicamente i requisiti per l’accesso a questi benefici, e in caso di irregolarità può procedere con la revoca. Tuttavia, esistono misure che i cittadini possono adottare per difendersi e tutelare i propri diritti.

Le motivazioni dell’INPS per la revoca della Legge 104
L’INPS può revocare i benefici della Legge 104 per diverse ragioni. Una delle cause più frequenti è l’accertamento medico negativo: durante la revisione sanitaria, la commissione può stabilire che le condizioni di disabilità non sono più presenti. Inoltre, l’assenza ingiustificata agli accertamenti medici viene interpretata come una mancanza di necessità del beneficio. Un altro motivo comune è l’uso improprio dei permessi retribuiti. La Corte di Cassazione, con sentenze come la n. 8784 del 2015, ha chiarito che l’utilizzo dei permessi per scopi non correlati all’assistenza può portare al licenziamento e, nei casi più gravi, all’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. È fondamentale che le attività svolte durante i permessi siano direttamente collegate all’assistenza, come visite mediche o pratiche burocratiche.
Procedure di difesa per i cittadini colpiti dalla revoca
Nel caso di revoca dei benefici della Legge 104, è essenziale per i cittadini agire tempestivamente. Il primo passo è ottenere chiarimenti sulle motivazioni attraverso canali ufficiali come “INPS risponde” o il Contact Center. Successivamente, è possibile presentare un ricorso amministrativo entro novanta giorni, corredato da documentazione medica aggiornata e prove dell’effettiva necessità di assistenza. Se l’istanza viene respinta o non si riceve risposta nei termini, l’ultima possibilità è il ricorso giudiziario presso il Tribunale del Lavoro. Questi passaggi sono cruciali per garantire una corretta difesa dei propri diritti.
Le nuove disposizioni e l’importanza della documentazione aggiornata
A partire dal 1° gennaio 2025, una riforma approvata dal Consiglio dei Ministri nel novembre 2023 ha introdotto una valutazione bio-psico-sociale integrata con la certificazione di invalidità civile. Questo cambiamento ha reso le verifiche ancora più rigorose e frequenti, richiedendo ai cittadini una gestione attenta e accurata della documentazione. Rispettare le procedure e mantenere aggiornata la propria documentazione diventa essenziale per evitare la perdita di diritti fondamentali. Questa attenzione ai dettagli è vitale per migliaia di cittadini italiani che dipendono quotidianamente dai benefici della Legge 104.
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ultimo aggiornamento: 22 Agosto 2025 8:50